Il 55% degli italiani sostiene che sia utile continuare a fare ricerca scientifica sugli Ogm e il 52% appare possibilista rispetto all’acquisto futuro di prodotti biotech; solo il 17% non è d’accordo. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca Ispo per Futuragra, presentata a Roma da Renato Mannheimer di Ispo Ricerche e Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra.
Perché sì all’Ogm. Il 62% della popolazione pensa che gli scienziati italiani abbiano diritto di fare ricerca alle stesse condizioni dei colleghi degli altri Paesi e il 49% non è d’accordo sul fatto che l’Italia abbia interrotto la sperimentazione. Tra i più forti sostenitori della ricerca scientifica i laureati e i 35-44enni. In più, il 52% degli italiani prenderebbe in considerazione la possibilità di acquistare prodotti alimentari Ogm a determinate condizioni. Il primo driver di scelta (48%) riguarda i possibili benefici per la salute seguiti dalla loro maggiore sostenibilità ambientale (37%) e da un prezzo più contenuto rispetto a un prodotto equivalente (per il 27% del campione). La maggioranza degli italiani (52%) è concorde con il fatto che se la legge permette di vendere Ogm, dovrebbe anche consentirne la coltivazione. Allo stesso tempo gli italiani si dimostrano sensibili al deficit di competitività dei coltivatori italiani. Per il 56% non è giusto che gli agricoltori stranieri possano produrre e poi vendere in Italia prodotti Ogm se ai loro colleghi italiani è proibito.
(Fonte: Confagricoltura Veneto)
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