2011, Anno Internazionale delle Foreste. La ricorrenza è una buona occasione per parlare di dieci foreste italiane dal grande valore naturalistico e paesaggistico, tutti luoghi speciali da visitare, magari quest’estate.
Il Cansiglio. Questa grande foresta riforniva di legname pregiato l’arsenale della Serenissima. Venezia ne ha sempre avuto molta cura e ancora oggi gli effetti di questo trattamento rispettoso sono evidenti nelle dimensioni monumentali degli alberi.
Il Tarvisiano. Al confine con l’Austria, queste foreste sono ricche di abeti rossi, fra cui quelli, pregiatissimi, che forniscono il miglior legno per violini al mondo.
Il bosco Fontana. Si trova lungo il fiume Mincio, un tempo era tenuta di caccia dei Gonzaga, ed è una raro esempio di foresta planiziale, cioè di pianura, con grandi farnie e tigli.
Sasso Fratino. In autunno le montagne del Casentino risuonano del bramito dei cervi in amore: qui si trova Sasso Fratino, la prima riserva naturale italiana, istituita già nel 1959 perché la splendida foresta fosse tutelata in modo integrale.
Vallombrosa. E’ una selva di conifere e latifoglie, che fin dall’antichità è stata gestita con grande saggezza e perizia dai religiosi e poi dal Corpo Forestale dello Stato che l’ha lasciata alla sua spontanea evoluzione, governata dal ciclo delle nascite e anche delle morti.
Circeo. Le riserve all’interno del parco nazionale del Circeo, uno dei parchi più piccoli d’Italia ma così prezioso da essere considerato patrimonio dell’Umanità, custodiscono le vestigia dell’ambiente silvano e palustre che regnava nella piana pontina prima delle grandi bonifiche.
La Selva Umbra. Si trova sul versante adriatico, nel cuore del Gargano, ed ospita ancora popolazioni relitte di capriolo italico all’ombra di faggi, aceri e cerri monumentali.
I Giganti della Sila. Qui vivono i pini larici, considerati fra gli alberi più alti del nostro Paese, con quaranta metri di altezza certificati, quanto un palazzo di 15 piani, ma ad impatto zero.
Il bosco della Ficuzza. In Sicilia, regione che nel passato ha pagato un pesante tributo alla fame di boschi (e alla cementificazione selvaggia), sopravvive questa rigogliosa foresta fra Palermo e Corleone.
Il Supramonte. Selve di lecci impenetrabili, attraversate da gole rocciose profonde come canyon, fanno di questa regione della Sardegna un paradiso unico in Europa.
(fonte Io Donna)
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SALVA GUARDARE LE FORESTE
ritengo doveroso indicare anche il “Bosco do Santa Maria” (Serre Calabre) che custodisce gigantesche, 50 metri ed oltre,abetine fra le più pure d’Europa.
Grazie Orlando per l’informazione, sempre preziosa!