(di Marina Meneguzzi, socio ARGAV) “Restituire ai padovani l’orgoglio e il sentimento di avere una birra made in Padova”: questo il progetto di Sandro Vecchiato, fondatore nel 2011 insieme al fratello Michele del Birrificio Antoniano di Ronchi di Villafranca (PD). Una dichiarazione di “amorosi intenti” che il direttore generale del birrificio ha rivelato ai soci ARGAV, in visita lo scorso 17 dicembre agli stabilimenti ubicati nell’alta padovana, accolti anche da Enrico Pinton, che per l’azienda cura le relazioni esterne.
Un vuoto da colmare. Il birrificio è sorto per il desiderio dei fratelli Vecchiato di colmare il vuoto creato a Padova negli anni ’70 dalla dipartita di Itala Pilsen, marchio storico nazionale della birra padovana, nato nel 1919 dalla fusione di due birrifici (Birra Cappellari e Birra Maura). L’Itala Pilsen, che aveva stabilimenti in pieno centro città, fra l’attuale parcheggio di piazza Insurrezione e le botteghe di Galleria Borromeo, dagli anni ’50/70 del secolo scorso è infatti proprietà di Birra Peroni (oggi del gruppo SabMiller), azienda con sede a Roma.
Per spiccare il volo, sciacquati i panni…in America. Così, i due fratelli, agli inizi degli anni ’80 presero in mano le redini di Interbrau, azienda leader in Italia nella distribuzione di birre speciali, fondata dal padre Luigi. Forti di questa esperienza pluridecennale nel mercato delle birre di alta gamma e mossi da una passione straordinaria per la “cervogia”, i fratelli Vecchiato decisero, come prima cosa, di sciacquare i panni…in America, “Paese in cui si determinano i trend di mercato“, ha spiegato Sandro Vecchiato, confessando un’iniziale diffidenza verso gli States. Ben presto vinta, visto che nell’arco di cinque anni, Vecchiato ha calpestato il suolo americano ben 14 volte, uscendone con la convizione di dover creare, per riuscire a ritagliarsi una fetta di mercato, una birra dal cuore padovano ma con una spiccata vocazione internazionale. Fino al 1866 a Padova si beveva birra di stile viennese, che si caratterizza per il colore ambrato, il gusto delicato e un tasso alcolico di buon tenore. I Vecchiato, decisero qundi che la loro birra Antoniana avrebbe ricalcato questo stile.
La ricetta della birra made in Padova: orzo (in gran parte autoprodotto), lieviti (in futuro autoctoni?), luppolo (nel 2014 autoprodotto) e acqua del Sindaco. Altra decisione importante dei fratelli Vecchiato fu quella di dare al birrificio un’impronta agricola. “Non una scelta di comodo o una strategia di marketing – ha spiegato Vecchiato – ma consapevole volontà di legarsi alla terra che dona gli ingredienti base “. Una terra, in verità, che potremmo definire non solo padovana ma nordestina. Dopo lunghe ricerche, infatti, il birrificio ha reperito un appezzamento di circa 80 ettari di terreno in zona Marano Lagunare (provincia di Udine) e altri 10 ettari in zona Mestrino, dove viene coltivato l’orzo, da cui si ricava il malto.
La produzione attuale si attesta sui 3 mila ettolitri con la prospettiva di produrne 10 mila. Le birre, a bassa fermentazione, rimandano nel nome a luoghi e tradizioni cari alla città del Santo. Oltre alla birra Antoniana, la birra che reinterpreta lo stile Vienna e che nell’etichetta riporta l’effige del Gattamelata di Donatello, viene prodotta la birra Altinate, che ricorda nel nome l’antica porta romana ad est della città, un simbolico ponte, dunque, tra oriente e occidente, che unisce gusti nostrani e aromi esotici.
Birra stagionale. Nel periodo natalizio, viene inolte prodotta la birra di Natale Santa Lucia, dal delicato retrogusto di mandorla, e che riprende nell’etichetta il cielo blu intenso e stellato affrescato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Nel prossimo futuro, sarà avviata anche la produzione delle birre Portello e Ponte Molino, altri due luoghi simbolo della città. Nel territorio padovano i prodotti del Birrificio Antoniano si possono trovare presso la Casa della Birra, che ha 4 punti vendita (via Roma, a Mestrino, a Roncaglia e all’Arcella) e, servendosi della struttura Interbrau, nei migliori negozi di birra speciale ma presto sarà presente anche sugli scaffali della grande distribuzione, oltre che all’estero, dove è stata ben accolta in occasione delle maggiori fiere del settore. A giugno 2014, ci sarà anche la prima Festa della Trebbiatura, prevista una settimana di festeggiamenti in notturna, naturalmente dopo la messe diurna.
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