Il miglior panettone di Padova e provincia, rigorosamente privo di mono e digliceridi degli acidi grassi e additivi emulsionati (E471), è quello della pasticceria Mazzari. A decretarlo, il concorso indetto dal giornalista Daniele Gaudioso, accademico della cucina e ispettore della guida del Gambero Rosso.
Una scommessa vinta. “Quando qualche anno fa – spiegano Vasco e Maurizio Mazzari, i fratelli che rappresentano la seconda generazione di un’azienda avviata dal padre Diego ed oggi condivisa dai figli Giulia ed Enrico -abbiamo accolto l’invito della Confartigianato Imprese Veneto per sottoporci ad una certificazione che prevedesse il rispetto di un severo regolamento tecnico messo a punto, grazie alla stessa Confartigianato regionale, dall’ente di certificazione Csqa che definisce le caratteristiche delle produzioni artigianali del comparto dolciario e ne tutela i valori distintivi, in tanti avevano obiettato che si trattava di un impegno troppo grande, difficilissimo da rispettare”. Verrebbe da dire “quasi una scommessa” che, a questo punto, sembra veramente vinta … dai clienti della pasticceria di via dell’Ippodromo, a Mortise, che ogni giorno possono consumare brioches, dolci, panettoni, monoporzioni e pasticceria mignon prodotti secondo i dettati di un disciplinare tecnico di produzione depositato presso l’ente di certificazione.
Solo burro e uova, vietati tutti gli additivi e obbligatoria la tracciabilità. “Il disciplinare – spiega il pastry chef Enrico Mazzari, premiato per il panettone più buono – contiene l’elenco delle preparazioni di base da cui derivano la maggior parte dei prodotti di pasticceria. Per ognuna vengono definiti gli ingredienti caratterizzanti che possono essere usati. Questo significa che noi ci siamo impegnati ad utilizzare solo burro e uova e non possiamo impiegare né ingredienti simili né succedanei (come ovoprodotti, latte in polvere o margarina) e neppure preparati semilavorati o ingredienti pronti. Sono vietati anche tutti gli additivi, come conservanti, emulsionanti, antiossidanti e coloranti artificiali. Inoltre, l’ente certificatore ci obbliga a disporre di sistemi e procedure che rendono trasparenti l’ingresso nel nostro laboratorio artigianale delle materie prime e il loro utilizzo, adottando un sistema di tracciabilità”.
Tutelato realmente il consumatore. Il tutto, necessariamente, verificato a cadenze regolari dai tecnici del Csqa che, in questo modo, tutelano realmente il consumatore. “Sono procedure che costano – ammette Giulia Mazzari che guida il gruppo delle collaboratrici addette alla vendita – e che ci impegnano notevolmente anche sotto il profilo formativo dei nostri collaboratori, ma la soddisfazione e la tranquillità della clientela valgono bene una scelta di questo tipo che, peraltro, ci consente di essere un “unicum” di cui andiamo fieri e che oggi siamo lieti di vedere “certificato” anche da una giuria che, “al buio”, cioè senza indicazioni di sorta, ha preferito il nostro panettone tra la ventina in gara”.
Fonte: Servizio Stampa Confartigianato Imprese Veneto
Filed under: Agroalimentare Veneto |
Rispondi