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Marina Colaizzi è il nuovo segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali: Fabrizio Stelluto l’ha intervistata in esclusiva per Argav

Colaizzi Marina

Su indicazione del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato Marina Colaizzi, nuovo Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, la cui competenza interessa l’area del Nordest; al nuovo Segretario Generale è affidata la pianificazione di bacino 2021/2027 ed il compito di affrontare le problematiche di dissesto idrogeologico e tutela della risorsa idrica in un territorio, che si estende tra i fiumi Adige ed Isonzo. Marina Colaizzi ha iniziato la sua carriera nel 1992 presso la Direzione Generale Difesa del Suolo dell’allora Ministero dei Lavori Pubblici, ma dal 2001 opera presso quello, che oggi è il Ministero della Transizione Ecologica, occupandosi, in tempi recenti, della risoluzione di problematiche economico-amministrative, connesse alla gestione e tutela delle risorse idriche; è il secondo Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale (nata nel 2018) e subentra a Francesco Baruffi.

Fabrizio Stelluto, in qualità di presidente Argav, ha realizzato un’ampia intervista, che proponiamo a stralci.

Quali sono i compiti dell’Autorità di bacino distrettuale?

La nuova disciplina sulle Autorità di bacino distrettuali è intervenuta nel 2016 a distanza di quasi 30 anni dalla Legge 183/1989, che istituì le Autorità di bacino e introdusse per la prima volta in Italia il principio, secondo cui la difesa del suolo e la tutela delle risorse idriche devono avvenire non già sulla base dei confini amministrativi, bensì del bacino idrografico, così come valorizzato anche dalla Direttiva Quadro Acque nel 2000; tale normativa ha consentito all’Italia di riallinearsi con quanto da tempo chiedeva l’Europa, in merito alla coerenza con i principi della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE n.d.r.) e delle Direttive successive in materia, tra cui quella sulla gestione del rischio di alluvioni (2007/60/CE n.d.r.). La riforma ha ridotto il numero di enti, passando da 7 Autorità di bacino nazionali più 30 Autorità di bacino interregionali e regionali a 7 Autorità distrettuali, di cui 2 insulari, cioè Po, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sicilia e Sardegna; oltre a ciò ha favorito: la razionalizzazione delle competenze, poiché un solo ente, cioè l’Autorità di bacino distrettuale, predispone, nell’esercizio delle funzioni di pianificazione e programmazione, il Piano di gestione e il relativo programma di misure; la semplificazione della filiera decisionale con un rinnovato ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo da parte del Ministero della Transizione Ecologica; l’attribuzione delle funzioni pianificatorie alle Autorità di bacino distrettuali, mentre i compiti di attuazione dei Piani di gestione territoriali sono in capo alle singole Regioni.

Sulla base di tale assetto di governance, l’Autorità di distretto si occupa, in primo luogo, di pianificazione di bacino, cioè elabora ed approva il Piano di bacino distrettuale e i relativi stralci tra cui, in particolare, il Piano di gestione del rischio di alluvioni ed il Piano di gestione delle acque.

Grazie a queste attività pianificatorie, l’Autorità è in grado di fornire una fotografia aggiornata sullo stato di salute dei corpi idrici, superficiali e sotterranei, nonchè degli obiettivi ecologici fissati per ciascuno di essi, definendo tempistiche e misure per il raggiungimento del buono stato di qualità delle acque. Al contempo, provvede ad aggiornare il quadro conoscitivo sui rischi da alluvione e da dissesti geomorfologici, attraverso l’aggiornamento del Piano di gestione del rischio di alluvioni. In parallelo, l’Autorità esprime il proprio parere di conformità ai Piani di bacino sugli interventi in materia di dissesto idrogeologico, inseriti in programmazioni europee, nazionali, regionali e concorre all’elaborazione di piani nazionali, proponendo interventi, previo confronto con le istituzioni di riferimento come, nel nostro caso, le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano.

Inoltre, l’Autorità è impegnata in diversi progetti comunitari, che sono motivo di costante stimolo; per questo, l’Autorità, nel realizzare le attività previste in ciascun progetto, ha voluto creare un processo di costante collegamento con i diversi compiti istituzionali per migliorarne la definizione attraverso approcci scientifici innovativi.

Credo utile informare sui singoli progetti. Nel Programma Quadro Horizon 2020 rientrano: “MICS Project”, avviato a gennaio 2019 ed interessante il fiume Marzenego, ha riunito un team interdisciplinare in tre aree di studio, localizzate in Europa ed in Gran Bretagna, per sviluppare approcci e strumenti atti a valutare l’impatto della “citizen science”, la cosiddetta scienza dei cittadini;AQUA3S”, avviato a settembre 2019, coinvolge importanti centri di ricerca, istituti internazionali, partner tecnologici e soggetti istituzionali/privati, competenti in materia di gestione delle risorse idriche e si pone l’obbiettivo di fornire uno strumento in grado migliorare la risposta dei sistemi di approvvigionamento idrico verso fattori avversi come cambiamenti climatici, eventi meteorologici estremi, fenomeni di contaminazione della risorsa idrica; “XR 4 DRAMA”, partito a novembre 2020, fornisce tecnologie avanzate, tra cui sensori e strumenti di realtà virtuale, ai soggetti, che operano durante la gestione di un evento di piena o altri eventi emergenziali; “REXUS”, partito a maggio 2021, offre una strategia integrata per rendere prassi diffusa la metodologia concettuale per promuovere i sistemi resilienti; “WQeMS”, avviato a gennaio 2021, mira a fornire un servizio di monitoraggio della qualità delle acque potabili, sfruttando i prodotti ed i servizi Copernicus.

Nel programma Interreg Italia-Slovenia vanno altresì inseriti: “VISFRIM”, progetto avviato a novembre 2018 e di cui l’Autorità di Bacino Distrettuale è leader partner per conseguire una gestione efficiente del rischio idraulico in bacini transfrontalieri, come quelli internazionali dei fiumi Isonzo e Vipacco od interregionale del fiume Lemene, attraverso lo sviluppo di metodologie e strumenti tecnologici, funzionali all’attuazione dei già esistenti piani di gestione del rischio alluvioni, nonchè al loro aggiornamento; “GREVISLIN”, avviato a novembre 2018, promuove lo sviluppo strategico sostenibile dell’area italo-slovena, nell’ambito della gestione integrata degli ecosistemi transfrontalieri dei bacini dell’Isonzo e del Vipacco e del basso corso del fiume Livenza., attraverso infrastrutture verdi, nonchè azioni di conservazione e valorizzazione delle aree protette, grazie anche alla realizzazione di nuovi corridoi ecologici, legati agli ambiti fluviali.

Ad ottobre 2021 partirà infine il progetto“ODYSSEUS”, che mira ad aumentare la conoscenza su un elenco, in costante aggiornamento, di esplosivi e precursori di esplosivi, sviluppando strumenti efficienti di prognosi, rilevamento e per l’investigazione forense, al fine migliorare le capacità preventive delle forze dell’ordine e delle autorità competenti.

Quali sono gli obbiettivi, che si pone per il suo mandato?

Al momento è necessario concentrare le energie per raggiungere, entro la fine di quest’anno, in ottemperanza agli obblighi comunitari, la piena condivisione e quindi l’ approvazione della pianificazione distrettuale, vale a dire il Piano rischio alluvioni edil Piano di gestione delle acque.

Altro importante ed imprescindibile obiettivo è quello di favorire l’attuazione dei programmi, anche di natura non strutturale, previsti nei Piani di distretto, utilizzando le risorse, che saranno rese disponibili dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R. n.d.r.). È questa, infatti, un’opportunità irripetibile per il rilancio e lo sviluppo del Paese e potrà fornire un sostanziale contributo per consolidare le politiche di sviluppo, già messe in atto per la gestione e tutela della risorsa idrica e del territorio. In quest’ottica e nella prospettiva d’intervento di medio – lungo periodo, l’Autorità di bacino distrettuale fornirà ogni utile supporto alle istituzioni ed agli operatori di settore, affinché le proposte progettuali siano coerenti con gli obiettivi della pianificazione distrettuale e rispondenti agli obiettivi ambientali delle Direttive comunitarie, soddisfacendo i criteri di selezione del P.N.R.R. sia in termini di target da raggiungere che di tempistiche da rispettare. Laddove la stessa Autorità fosse destinataria di fondi da P.N.R.R., l’impegno sarà di attuare misure non strutturali, funzionali alla sicurezza del territorio entro il 2026.

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