L’Orto rinascimentale e il Giardino della biodiversità di Padova si arricchiscono di un nuovo nucleo espositivo che presenta per la prima volta al pubblico una significativa selezione del patrimonio storico dell’Università di Padova, finora destinato principalmente a ricerca e didattica e non visibile al grande pubblico. Tra botanica e medicina, chi visita il Museo può scoprire la storia dell’Orto, delle sue piante e di chi le ha raccolte, in un viaggio attraverso i secoli che inizia dalla sua fondazione, quando vi si coltivavano e studiavano le piante medicinali, e arriva fino al Novecento.
Si tratta di collezioni botaniche risalenti prevalentemente all’Ottocento e al primo Novecento, tra cui spicca l’erbario storico – uno straordinario archivio della biodiversità vegetale con circa 800.000 esemplari tra piante, alghe, funghi e licheni essiccati – e che conta anche 16.000 provette con semi di specie alimentari, medicinali e ornamentali, le tavole didattiche ottocentesche, modelli di funghi e sezioni di legni. Ad aprire la collezione di erbari l’Erbario assoluto, opera di fuse*, che reinterpreta le illustrazioni botaniche e gli erbari storici dell’Orto di Padova alla ricerca dell’essenza della pianta e delle sue metamorfosi. Le immagini sono elaborate attraverso algoritmi di machine learning che rintracciano i caratteri ricorrenti e salienti di fiori e foglie e ne colgono somiglianze e differenze, creando un’installazione artistica che unisce sensibilità umana e intelligenza artificiale e offre uno sguardo nuovo sul mondo vegetale.
Lungo il percorso, che si sviluppa su una superficie di 500 metri quadrati ed è curato dalla responsabile scientifica Elena Canadelli, si incontrano anche un esemplare di agnocasto risalente alla fine del Cinquecento e le prime edizioni di volumi che hanno fatto la storia della botanica e della medicina (da Vesalio a Mattioli, da Berengario da Carpi ad Alpini). Dopo quasi 500 anni dalla fondazione, arriva in Orto botanico anche la spezieria che il medico Francesco Bonafede avrebbe voluto attiva fin dal 1545: si tratta della farmacia di fine Settecento donata all’Università dal farmacista Giuseppe Maggioni con la sua strumentazione, le preparazioni e i farmaci che attraversano almeno tre secoli di storia della farmaceutica e della medicina. Un ambiente in cui immergersi scoprendo in un video la vita quotidiana dello Speziale.
Il percorso racconta la fitta rete di scambi di piante e semi dell’Orto, un importante centro di introduzione e coltivazione di piante medicinali, alimentari e ornamentali da varie parti del mondo: storia che viene ripercorsa ammirando le collezioni di erbari, ma anche con esperienze interattive come quella di Botanica senza frontiere, in cui si incontrano personaggi e luoghi, e quella della Storia illustrata, in cui si ripercorre la storia della medicina e della botanica in 12 tappe che passano anche da Padova, oppure il gioco che sprona a indovinare le piante introdotte per la prima volta in Italia e i protagonisti padovani ai quali ancora oggi sono dedicati i nomi di interi generi di piante.
Negli spazi del Teatro botanico recentemente restaurato si può assistere alla proiezione del film Goethe. La vita delle foglie, scritto e diretto da Denis Brotto, dove si racconta l’ideale ritorno a Padova oggi, nel 2023, del grande artista tedesco, interpretato da Giulio Casale: un’occasione per ripensare al suo viaggio in Italia, avvenuto nel 1786, e soprattutto alla genesi del suo celebre saggio La metamorfosi delle piante, pubblicato nel 1790.
Grazie al Museo il visitatore può mettere insieme gli elementi più importanti dell’Orto, ampliando lo sguardo alla storia della botanica e della medicina, conoscendo i suoi protagonisti e scoprendo ancora meglio il dialogo tra le geometrie rinascimentali dell’Orto antico, le serre del Giardino della biodiversità inaugurate nel 2014 e il ricco patrimonio archivistico e librario conservato al primo piano dell’edificio nella nuova “Biblioteca storica di medicina e botanica Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili”. Il biglietto d’ingresso all’Orto consente di visitare anche il museo e la mostra durante gli orari di apertura.
Fonte: Orto Botanico di Padova
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