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Dal Trentino, un esempio con le mele di bioeconomia circolare, interpretazione di un nuovo concetto economico in risposta alla crisi

MeleDanneggiate

Un contesto difficile e segnato dalle incertezze, quello che le aziende agricole stanno affrontando con costi delle materie prime in continuo aumento, costi di produzione alle stelle e mercati difficili. Senza contare l’impatto degli eventi climatici sempre più frequenti e veementi, basti pensare che dall’inizio dell’anno gli eventi estremi fra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado che hanno provocato danni e vittime sono cresciuti del +42% rispetto allo scorso anno, con il 2022 che si classifica, peraltro, fino ad ora in Italia, come il più caldo di sempre, con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 °C) rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni ridotte di 1/3 anche se più violente secondo Isac Cnr.

Non da meno il fenomeno dello spreco che porta a “buttare” mediamente un terzo della produzione lungo la filiera e nel processo di consumo. Nasce in questo contesto il partenariato europeo per l’innovazione SMS Green, del quale Co.Di.Pr.A. è capofila e vede la collaborazione di Agriduemila Hub Innovation, Fondazione Edmund Mach e Melinda. L’investimento convinto in innovazione di prodotto e di sistema è da sempre un elemento altamente qualificante per il nostro settore. Per questo Co.Di.Pr.A. ha promosso questo nuovo progetto nell’ambito dei Partenariati Europei per l’Innovazione (P.E.I.), che vede al centro il concetto di bioeconomia circolare che sarà sicuramene traino di innovazione e crescita sostenibile del nostro territorio.

Il progetto si pone l’obiettivo di dare nuova vita alle mele danneggiate irreparabilmente dagli eventi atmosferici e al marco mela esaurito, ossia il residuo esausto della produzione dei trasformati di mela, trasformandoli in un fertilizzante organico con proprietà ammendanti, a chilometro zero, che arricchisca e nutra il nostro prezioso suolo senza asportare ulteriori risorse prime, valorizzando al contempo dei prodotti attualmente considerati scarti, a ridotto valore aggiunto e dalla minima marginalità per l’agricoltore. La produzione di fertilizzanti dal recupero dei materiali organici di scarto della filiera potrà essere una risposta fondamentale per il raggiungimento di una adeguata capacità di autoproduzione interna e per interrompere la dipendenza dall’estero quanto ai fertilizzanti, che oggi mette a dura a prova le imprese per l’impennata straordinaria dei prezzi dovuta all’attuale contesto geopolitico. L’ulteriore valorizzazione del prodotto di scarto potrebbe permettere di riconoscere ai produttori agricoli una compensazione superiore delle “mele da industria” con il risultato, da un lato, di ottenere un ricavato complessivo non inferiore al consueto e dall’altro permettere una facilitazione nell’individuazione della capacità assicurativa, attraverso lo sviluppo di innovative soluzioni di gestione del rischio.

Dichiarazioni. “Tutto ciò – spiega Giovanni Menapace, presidente di Co.Di.Pr.A. – contribuisce positivamente a raggiungere un equilibrio economico-finanziario di lungo termine per le imprese agricole, stabilizzando le entrate e garantendo dei proventi di vendita anche nel caso in cui la produzione fosse fortemente compromessa da danni conseguenti a eventi avversi e/o da fitopatie”. “Oltre alle migliori prestazioni e stabilità reddituale – evidenzia Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A. – questo potrebbe produrre ulteriori effetti e ricadute positive sugli agricoltori, in quanto verrebbero applicati costi assicurativi ridotti grazie all’innescarsi di meccanismi virtuosi. Meccanismi virtuosi, quelli della bioeconomia circolare, che mirano a ridurre a 360° gradi gli effetti economici negativi sulle imprese derivante dall’aumento sproporzionato dei costi di produzione”. Il progetto avrà, quindi, numerosi impatti sull’intero comparto agricolo trentino e nazionale, per quanto riguarda sia il fronte assicurativo sia in termini di sostenibilità ed efficienza del sistema produttivo. “È necessario favorire una razionalizzazione delle soluzioni di gestione del rischio e, conseguentemente, un efficientamento della spesa pubblica – sottolinea Andrea Berti, amministratore delegato di Agriduemila Hub Innovation e direttore di Asnacodi Italia – Siamo costantemente al lavoro per portare ulteriori sviluppi nella direzione dell’innovazione, sfruttando le potenzialità delle tecnologie, ad esempio utilizzando rilievi satellitari, implementando tecnologie di machine learning e intelligenza artificiale, sempre con l’obiettivo principe di valorizzare e tutelare il lavoro degli agricoltori. Una gestione del rischio che è evoluta nel tempo fino ad arrivare ad implementare strumenti per la stabilizzazione del reddito aziendale deve necessariamente sviluppare sinergie con la filiera e questi processi di bioeconomia circolare vanno sicuramente incentivati e sostenuti.” “Si tratta di una sfida importante quella che si pone il progetto SMS Green – racconta Silvia Silvestri, responsabile dell’Unità Bioeconomia del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach – con tutto il nostro staff e grazie alle tecnologie che disponiamo siamo già all’opera per caratterizzare i prodotti di scarto, valutarne le capacità fertilizzanti e misurarne gli effetti al suolo”. “Per noi è importante e fondamentale – spiega Luca Lovatti, responsabile ricerca e sviluppo di Melinda – riuscire a trovare soluzioni sostenibili sia da un punto di vista ambientale, sia sociale che economico. Infatti, è già da tempo che abbiamo intrapreso un percorso votato alla sostenibilità che hanno già dato risultati tangibili, come l’impego dei packaging compostabili, gli studi sulla carbon footprint. Questo progetto aiuterà ulteriormente a trovare risposte per una economia sostenibile incentrata su prodotti e processi di eccellenza e valorizzazione di ambiente e territorio”.

Fonte: servizio stampa Co.Di.Pr.A.

Trento, Festival dell’Economia, Fondazione Edmund Mach invita alla partecipazione di alcuni incontri sul futuro di agricoltura, ambiente e alimentazione

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Sino al 5 giugno si svolge a Trento il Festival dell’Economia. Il tema scelto per l’edizione 2022 – “Dopo la pandemia  – tra ordine e disordine” – stimolerà il dibattito tra le menti più brillanti del mondo scientifico, gli opinion leader di riferimento e importanti esperti delle più diverse discipline per analizzare com’è cambiato il mondo (e come cambierà) dopo la pandemia e la guerra in Ucraina. La Fondazione Edmund Mach invita il pubblico a partecipare a tre eventi con relatori di prestigio su tematiche che vanno dalla biodiversità all’idrogeno, passando per le agro-tecnologie d’avanguardia. L’ingresso in presenza a tutti gli eventi del Festival è gratuito, fino ad esaurimento posti, non è prevista la prenotazione.

Venerdì 3 giugno 2022 – h 15-16 La grande sfida dell’idrogeno verde: il ruolo di agricoltura e foreste, Dipartimento di Economia – Sala Conferenze Via Vigilio Inama, 5 – Trento con: prof. Franco Cotana, Università di Perugia, membro del Comitato Tecnico-Scientifico FEM e fondatore del CRB, Centro di Ricerca sulle Biomasse, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio presso l’Università di Perugia, centro di riferimento Italiano per la ricerca sui biocarburanti e le biomasse ad uso energetico; dr. Gabriella De Stradis, dirigente dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali; prof. Mario Pezzotti, dirigente Centro Ricerca e Innovazione Fondazione Edmund Mach. Modera Jacopo Giliberto, Il Sole 24 ORE

Venerdì 3 Giugno – 18:00 – 19:00 Agritech: come cambia l’agricoltura. Che cosa ci aspetta in un futuro (molto) prossimo? Fondazione Caritro – Via Calepina 1, Trento con prof. Matteo Lorito, Rettore Università degli Studi Federico II di Napoli; on. Filippo Gallinella – presidente della XII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati; prof. Mario Pezzotti, dirigente Centro Ricerca e Innovazione Fondazione Edmund Mach. Modra Giorgio Dell’Orefice, Il Sole 24 ORE

Sabato 4 giugno –  18.15 – 19.15 Dipartimento di Economia – Sala Conferenze, Via Vigilio Inama, 5 – Trento Agricoltura sostenibile, high tech e biotecnologie con: Anna Gatti, direttore Lift Lab Scuola di direzione aziendale Università Bocconi di Milano; Lorenza Alexandra Lorenzetti, ALTIS – Università Cattolica del Sacro Cuore;  Bruno Mezzetti, Università Politecnica delle Marche; Mario Pezzotti, professore di Genetica Agraria Università di Verona, direttore Scientifico Centro Ricerca ed Innovazione Fondazione Edmund Mach

Domenica 5 Giugno – 16:00 – 17:00 La biodiversità fra ordine e disordine Dipartimento di Economia – Sala Conferenze, Via Vigilio Inama, 5 – Trento con: prof. Mario Pezzotti, dirigente Centro Ricerca e Innovazione Fondazione Edmund Mach; prof. Michele Morgante, Università di Udine e Direttore Scientifico dell’Istituto di Genomica Applicata; prof. Danilo Porro, membro della Delegazione Nazionale nel Comitato di Programma di Horizon Europe 2021-2027, direttore Institute of Molecular Bioimaging and Physiology del CNR Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze Università Milano Bicocca. Modera Alessia Maccaferri, Il Sole 24 ORE. Ulteriori informazione: www.festivaleconomia.it 

Fonte: Servizio stampa FE

Rovigo, malattie del grano monitorate con una app 

centralina installata sul Delta del Po

Nel Delta del Po una app consentirà di monitorare in tempo le principali malattie fungine del grano tenero, consentendo di eseguire trattamenti fitosanitari mirati e ridotti. Il tutto grazie a una rete di sei stazioni agrometeorologiche, già collocate nei punti strategici del territorio, che forniranno dati meteo costantemente aggiornati su temperature e umidità dell’aria, pluviometro e bagnatura foliare.

E’ l’obiettivo raggiunto dal progetto Smart-Pest 4.0, mirato alla razionalizzazione dei fitofarmaci nella coltivazione del frumento e alla prevenzione di inquinamenti puntiformi sui terreni e nelle acque superficiali. A presentare il bilancio Confagricoltura Rovigo, che ha promosso il progetto con il cofinanziamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, in collaborazione con Horta, piattaforma che si occupa di ricerca e innovazione, Polaris (azienda polesana rifiuti speciali) e la cooperativa Terre del Delta, che conta circa 500 aziende tra associate e clienti nel campo dei seminativi e delle leguminose.

Dopo due anni di sperimentazione è stato messo a punto un modello integrato che consentirà agli agricoltori di ottimizzare i trattamenti sulle colture cerealicole in ragione di una serie di variabilità meteo-climatiche, registrate dalle centraline, e di ridurre inoltre i residui dei trattamenti presenti nelle attrezzature da diserbo con dei protocolli efficaci, sicuri e in linea con gli obiettivi ambientali previsti dal Pan, il piano per l’uso sostenibile dei prodotti fitasanitari. A trasmettere i dati agli agricoltori sarà un dss (sistema di supporto alle decisioni) semplificato, in pratica una app, che fornirà informazioni preziose per la gestione della coltura e dei trattamenti di difesa. Potrà anticipare, ad esempio, l’insorgenza di sintomi di ruggine gialla, ruggine bruna, septoriosi, oidio e fusariosi della spiga, e fonrie indicazioni sul rischio di insorgenza della micotossina deossinivalenolo.

Il progetto è stato approvato dalla Regione Veneto – ha spiegato Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Rovigo – e siamo fieri del risultato, perché è un modello che porterà a ridurre i fitofarmaci in un territorio delicato come il Delta del Po e potrà, inoltre, essere replicato in altre parti d’Italia. Le sei capannine meteo serviranno tutto il territorio e la app grano.net verrà messa a disposizione degli agricoltori gratuitamente per un anno. Importante anche il lavoro che abbiamo fatto sulla gestione  delle acque di lavaggio delle attrezzature da diserbo per la prevenzione di inquinamenti puntiformi, con valutazioni economiche e ragionamenti su percorsi collettivi che possono rendere sostenibili i costi”. Le aziende che hanno ospitato le stazioni della rete meteo sono Uccellatori, Ca’ Pisani e Ca’ Tiepolo, che conducono una superficie agricola prevalentemente cerealicola di 1.300 ettari tra Corbola, Taglio di Po, Porto Viro e Porto Tolle, e le aziende Pennisi, Beltrame e Raniero socie della cooperativa Terre del Delta. E’ solo l’inizio di un percorso che ci vede sempre dalla parte della ricerca e della sperimentazione, perché solo così possiamo raccogliere dati e indirizzi al di là di posizioni ideologiche – ha detto Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo -. I nostri associati sono i primi a voler ridurre i prodotti chimici, avvalendosi di strumenti innovativi, e ringraziamo tutte le aziende che hanno reso possibile questo progetto. Vogliamo sfatare la credenza che gli agricoltori siano degli inquinatori, dimostrando la nostra attenzione per il territorio e l’ambiente. Prossimamente  inizieremo la sperimentazione su altre colture”. Gli fa eco Ercole Zanellati, presidente della cooperativa Terre del Delta: “Siamo la coop agricola più grande del territorio e abbiamo a cuore quello che è un habitat unico, con un’enorme ricchezza ambientale. Divulgheremo questo progetto a tutte le aziende, affinché possano avvalersi dei migliori strumenti per la prevenzione delle malattie e la riduzione dei trattamenti”.

Monitoraggio. Matteo Ruggeri, coordinatore della filiera cereali di Horta, ha chiarito come con la app, dal cellulare, si possa accedere velocemente e facilmente a tutti i dati, con risultati tangibili. “Abbiamo constatato che, con le primavere asciutte e secche degli scorsi anni, è bastato un solo trattamento in fase di fioritura e spigatura. E probabilmente sarà così anche quest’anno”. Per quanto riguarda il lavaggio degli atomizzatori per la riduzione dell’inquinamento puntiforme, l’agronomo Gianluca Carraro ha illustrato i dati molto positivi sulle tecniche messe in campo sia per gestire le “soluzioni sporche”, sia per minimizzare gli sprechi di acqua. Dati confermati da Marco Leone, responsabile tecnico d’impianto stoccaggio rifiuti speciali di Polaris,  secondo il quale bisogna andare nella direzione di recuperare materie prime e risorse idriche, riutilizzando come in questo caso l’acqua per successivi lavaggi delle attrezzature”. Andrea Bimbatti, presidente dell’azienda, ha rimarcato che “verranno offerti costi calmierati alle aziende agricole per lo smaltimento dei reflui”.  

Fonte: Servizio stampa Confagricoltura Veneto

Microrganismi, nuove frontiere dell’agricoltura sostenibile, il tema del webinar Argav on line nel pomeriggio di oggi

webinar Microrganismi

L’utilizzo di microrganismi in agricoltura è il tema del prossimo webinar Argav, con diretta su facebook.com/argav.giornalistiagroalimentariambientali, in programma alle 18.30 di oggi, martedì 25 maggio su Teams. A parlarne sarà Alessandro Marino Merlo, agro(eco)logo.

I Microrganismi effettivi o efficaci, Effective Microorganism in inglese, abbreviato in EM, sono miscele di microrganismi in grado di soddisfare tutte le esigenze delle piante come nutrimento, proteggendole inoltre dagli attacchi sia fungini che di altre malattie. Tali miscele sono composte da microorganismi solo naturali, senza nessuna modificazione genetica e permetterebbero non solo di coltivare senza chimica, ma anche di disinquinare terreni alterati da colture agrarie precedenti a causa dell’uso massiccio di pesticidi. Vale la pena di conoscere queste proposte, poiché potrebbero dare indicazioni preziose per il futuro, sia in agricoltura che per altri usi ancora in sperimentazione.

I webinar Argav sono in collaborazione con Anni Veneto, l’associazione che riunisce gli 11 consorzi di bonifica della regione.

Api, salvaguardia e innovazione, arrivano le arnie elettroniche

Arnia elettronica

Per salvare le api e gli ambienti naturali in cui questi fondamentali insetti vivono, oggi più che mai messi a repentaglio dalle più svariate forme di inquinamento, ogni nuova iniziativa che punti alla loro salvaguardia è accolta con grande interesse da parte degli addetti ai lavori. E’ il caso delle arnie elettroniche pensate proprio per monitorare sia le condizioni ambientali in cui le arnie stesse vengono collocate, sia le condizioni di salute delle colonie di api.

Le arnie elettroniche sono delle “casette” per le api dotate di sensori che permettono di contare il numero di api in entrata e in uscita, la temperatura interna ed esterna e il peso. I dati raccolti, trasmessi da una centralina in remoto, permettono di tenere costantemente sotto controllo lo stato sanitario e l’andamento delle colonie di api.

Installazioni in ogni provincia del Veneto. Grazie ad un progetto della Regione che prevede la creazione di una rete di rilevazione dati e di monitoraggio del settore apistico, Veneto Agricoltura installerà in alcune località di tutte le province venete nove arnie elettroniche con l’obiettivo di raccogliere dati e informazioni che confluiranno direttamente nel nuovo “Bollettino Apistico Regionale”, di cui sono già stati pubblicati i primi tre numeri (https://bit.ly/3wRoQaa). Le prime installazioni di arnie elettroniche saranno effettuate a Vallevecchia di Caorle (Ve) presso l’Azienda dimostrativa di Veneto Agricoltura.

Obiettivo la loro salute e degli ambienti in cui vivono. Questa interessante iniziativa regionale si collega ad un altro progetto, questa volta europeo, che vede al centro sempre le api e gli ambienti in cui questi straordinari insetti impollinatori vivono. Si tratta del progetto Interreg Italia-Slovenia “BeeDiversity”, (https://bit.ly/3mQ37e9) a cui partecipa anche Veneto Agricoltura, oltre ad altri soggetti del Friuli V.G. e della Slovenia, il cui obiettivo è proprio quello di migliorare la biodiversità tramite la gestione innovativa degli ecosistemi e il monitoraggio delle api. Tutti i dati raccolti sul territorio regionale grazie all’installazione delle arnie elettroniche contribuiranno, dunque, andranno  implementare anche gli studi in atto nell’ambito del Progetto “BeeDiversity”.

Fonte: Servizio stampa Veneto Agricoltura

Larve e insetti nei nostri piatti, il parere dell’autorità europea sulla sicurezza alimentare apre la porta a nuove fonti proteiche

L’Efsa (European Food Safety Authority) ha pubblicato le valutazioni sulla sicurezza degli alimenti derivati da insetti e ha dato parere favorevole all’utilizzo della larva gialla della farina (Tenebrio molitor) essiccata per l’alimentazione umana, intera o sotto forma di farina.

Anche il mondo occidentale sta valutando di includere nuove sostanze nutritive nella propria dieta. I cibi a base di insetti hanno un alto contenuto proteico e sostituire gli insetti alle fonti consuete di proteine può portare vantaggi economici per i minori costi di produzione, ma soprattutto benefici ambientali in quanto questi richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e il loro allevamento genera meno gas serra. Resta il fatto che, per il 54% degli italiani, l’idea di alimentarsi con delle larve o dei grilli è assolutamente impensabile. Eppure, il regolamento europeo sui “novel food” del 2018 permette la commercializzazione di insetti a scopo alimentare, sia come nuovi alimenti che come alimenti tradizionali di altri Paesi.

Già da qualche anno la FAO incoraggia il consumo di insetti come fonte di proteine, considerato che nel mondo sono ritenute commestibili quasi duemila specie consumate da più di due miliardi di persone. Dall’Oriente al Sudamerica nei menù è facile incontrare scorpioni, grilli, ragni, cavallette, farfalle. Si va dalla pasta all’uovo con farina di grillo ai millepiedi cinesi arrostiti per renderli croccanti e affumicati, esistono addirittura gli insetti in forma di snack per l’aperitivo: vermi giganti aromatizzati alla paprica o al curry, grilli al curry e cocco oppure gusto barbecue, fino a quelli piccanti al peperoncino.

Fonte: Garantitaly.it

“Vertical Farm” negli edifici dismessi, precisazioni sulla nascita del progetto da parte di Gentilinidue

In merito al progetto Ri-Genera, di cui abbiamo dato notizia riportando la comunicazione stampa inviataci da Coldiretti Padova, riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Nicoletta Marin Gentilini di Gentilinidue di Padova, coinvolta nel progetto.

“Spiego meglio come è nato il progetto. Nel 2015 ero nel gruppo di progettazione che ha vinto il concorso Padova Soft City per una riqualificazione della città in chiave smart ed ecosostenibile. Proprio facendo ricerca per il concorso ho scoperto che, in occasione dell’Expo 2015, Enea inaugurava la prima Vertical farm 100% italiana. Li ho subito contattati per conoscere da vicino quel micro sistema agricolo tecnologicamente avanzato. Nel 2016 ho partecipato ad un bando di Horizon 2020 SME instruments. Affiancata da Enea e Università di Padova, ho presentato il progetto Vertical Farm 4.0 (zero suolo, zero rifiuti, zero acqua, zero emissioni) per la riconversione di siti industriali dismessi in moderni sistemi di vertical farming ottenendo anche il “Seal of Excellence” cioè il riconoscimento ufficiale da parte della CE. Purtroppo avevano esaurito i fondi ma non mi sono persa d’animo e dopo tre anni di duro lavoro e muri di gomma, ho finalmente trovato due persone che hanno creduto in me e nella mia “vision”, i rappresentanti di Advance e Coldiretti. Ho ricontattato Enea e Lucchini, miei vecchi partner di progetto, abbiamo aggiunto il Parco Scientifico Tecnologico Galileo e finalmente il 17 dicembre scorso siamo arrivati alla firma del protocollo d’intesa. Nel 2019 sono apparsa nel libro “100 donne che cambieranno l’Italia” o che almeno ci provano e questo è il mio primo progetto per farlo”.

Stasera, dopo l’evento che fa incontrare alcune delle realtà più innovative nel mondo dell’agricoltura, i giornalisti Argav incontrano in Avepa a Padova l’assessore regionale all’Agricoltura Pan

Verso le 19 di stasera, mercoledì 30 gennaio, i giornalisti Argav incontreranno l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan nella sede di Avepa a Padova per un momento di confronto e scambio di idee utile anche in vista del disegno delle prossime linee strategiche del futuro sviluppo rurale del Veneto.

I tanti volti dell’agricoltura s’incontrano. Pan sarà ad Avepa già a partire dalle 18, in occasione dell’incontro aperto al pubblico “Il settore agricolo e l’innovazione dell’eccellenza Made in Italy” organizzato da Regione Veneto e Avepa in collaborazione con Smau. Si tratta di un tavolo di lavoro che riunirà i tanti volti dell’agricoltura 4.0 provenienti dal mondo della ricerca, dell’innovazione e dell’imprenditoria del Veneto per confrontarsi sulle più attuali tecnologie a disposizione del settore, sui progetti in corso e sugli incentivi, i bandi e le opportunità che la Regione del Veneto offre facendo leva sull’innovazione, come ad esempio il bando che stanzia 9.234.550 euro per contribuire agli investimenti di produttori vitivinicoli e di imprese di trasformazione e commercializzazione dei vini, nell’ambito del programma nazionale di sostegno al settore.

I partecipanti. All’incontro saranno presenti il vicepresidente regionale Gianluca Forcolin e l’assessore Pan per raccogliere le istanze e le suggestioni provenienti dalle diverse realtà coinvolte e dal pubblico partecipante, approfondendo con loro le diverse opportunità che offre la Regione del Veneto alle imprese del settore e non solo. L’evento si configura quindi come un momento in cui aziende agricole, startup, imprese digital e attori dell’ecosistema che operano nello specifico settore condividono spunti, idee e progetti che hanno come obiettivo quello di innovare prodotti e processi e, al contempo, mantenere forte il valore della tradizione del nostro “Made in Italy”. Tra i partecipanti al tavolo di lavoro, vi sarà Avepa, con un intervento del dirigente Area tecnica pagamenti diretti Gianluca Bevilacqua, l’Università degli Studi di Padova, rappresentata dal prof. Luigi Sartori, del dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, Confagricoltura Anga, rappresentata da Chiara Sattin, presidente Anga Padova – Confagricoltura. Vi saranno anche soggetti abilitatori, che hanno il compito di far crescere e preparare le startup al mercato e di farle incontrare con il mondo delle imprese, come Paradigma e Start Cube, l’incubatore universitario di Padova.

Le startup presenti. Tra queste, Agriopendata by EZ Lab, startup che opera nel campo delle soluzioni informatiche avanzate per il Semantic Web e Open Data in ambiente Cloud, Archetipo, startup padovana specializzata nello sviluppo e nell’applicazione di servizi mediante l’uso professionale di droni. Biofarm, la startup che permette di adottare un albero e riceverne i frutti a casa, Cardtech, centro di addestramento padovano per la guida di droni, Melovita, startup con l’obbiettivo di facilitare il consumo del melograno attraverso lo sviluppo di prodotti dedicati e valorizzare i suoi molteplici benefici nutrizionali e che conta circa dieci ettari piantati tra le province di Padova e Vicenza. Tra i fornitori di innovazione sarà presente Datalab, azienda di Noventana (PD), Gold Partner SAP Business One, con oltre 25 anni di esperienza a supporto dei processi di trasformazione digitale nel mondo delle PMI Italiane e estere.

Tra le aziende agricole che hanno scelto di far parte del tavolo di lavoro per condividere i propri progetti di innovazione,figura la già premiata Barduca Bio, azienda che punta all’economia circolare per arrivare a zero sprechi e zero emissioni, il cui progetto ha ricevuto il Premio Innovazione Smau, Allevamento Veneto Ovini, vincitore del Premio Innovazione Smau 2018, per l’approccio innovativo al mercato: l’azienda realizza salumi con la carne ovini andando a soddisfare le esigenze religiose, culturali e nutrizionali della popolazione sempre più cosmopolita. Ci saranno poi Caffini, azienda che produce e commercializza atomizzatori, polverizzatori e nebulizzatori, l’azienda agricola e vinicola Cecchetto, produttrice, tra gli altri del vino Raboso del Piave, l’azienda vitivinicola Monte Fasolo, l’azienda agricola Nonno Andrea, Lattebusche, l’azienda lattiero-casearia della Vallata Feltrina, la società Cooperativa Agricola Consortile Collis, l’azienda agricola produttrice di vini del territorio Cà Rugate e gli studi che offrono supporto e consulenza alle imprese, tra cui lo Studio Tecnico Benincà e 3A.Il programma completo dell’evento è disponibile al link: bit.ly/TavoloAgricoltura

Fonte: Servizio stampa Smau

 

Trentino, Codipra sperimenta un’app per gestire al meglio le perizie grandine in campo

La burocrazia è un mostro per l’agricoltura e impone al contadino di investire numerose ore per adempiere alle varie richieste che arrivano da molteplici settori. Da anni il sistema agricolo nazionale sta cercando di ridurre questo imponente costo a carico dell’agricoltore e di tutti i vari attori del comparto agricolo, purtroppo non sempre riuscendoci.

L’app. Per cercare di dare una risposta a questo problema è in fase di test avanzato in campo Gdr-Pro, una applicazione che permette di gestire la perizia di danno direttamente in campo e su smartphone o tablet. L’innovativa applicazione studiata da Mpa Solutions, spin-off della Fondazione Bruno Kessler, e sviluppata in collaborazione con Co.Di.Pr.A. rientra nel progetto di partenariato Ita 2.0Innovation Tecnology Agriculture e si pone l’obiettivo di georeferenziare in modo semplice le ispezioni, direttamente sul posto e via smartphone. I primi passi del progetto prevedono la possibilità di disporre di una piattaforma centralizzata di verifica e controllo delle ispezioni realizzate. Gdr-Pro viene testata grazie anche al supporto di tre player del mondo assicurativo, Itas Mutua, A&A e Cattolica.

Vantaggi. Evidenzia Steno Fontanari, presidente di Mpa Solutions: “l’App serve ai periti come navigatore per individuare l’area da ispezionare e da sistema di compilazione della perizia. Il tutto permetterà di georeferenziare automaticamente le polizze e le ispezioni e verificare che l’ispezione sia stata realmente effettuata in campo (sulla particella giusta)”. Grazie alla predisposizione di una piattaforma centralizzata di verifica e controllo delle ispezioni realizzate è anche possibile consultare la documentazione, multimediale, delle verifiche effettuate in campo, come immagini dei danni, eventuali appunti, ecc.

È pensabile un’estensione del sistema alla gestione per le fitopatie, l’interconnessione con banche dati esterne e la valorizzazione dei dati rilevati attraverso l’impiego di modelli previsionali. “Questa applicazione – spiega Andrea Berti, direttore di Co.Di.Pr.A. – è un tassello di un progetto più ampio che mira a razionalizzare il flusso di dati necessari per una corretta ed efficiente gestione del rischio in agricoltura, grazie alla tecnologia – continua il direttore – cerchiamo di dare il nostro contributo per rendere più agevole il lavoro dell’agricoltore e anche dei periti assicurativi”.

Fonte: Servizio Stampa Codipra

27 marzo 2018, uso degli insetti per l’alimentazione degli avicoli, se ne parla ancora a Legnaro (Pd)

Fa seguito ai precedenti incontri svoltisi nel Veneziano a Padova, il convegno conclusivo “Insetti ad uso alimentare in avilcoltura: quale futuro?“che avrà luogo martedì 27 marzo, dalle 9 alle 13, nell’aula magna Pentagono del campus di Agripolis a Legnaro (Pd).

Programma. A moderare l’incontro saranno Ilena Cescon, giornalista de L’Informatore Agrario e Mario A. Rosato, responsabile della colonna su bioenergia presso Agronozie.it. Interventi: ore 9:00— Saluti e apertura convegno Mario Pietrobelli (Diparmento MAPS, Università di Padova), 9:10— Il progetto “InsectFeedChick” – Innovaton Brokering: Alberto Sartori (coordinatore progetto), 9:25— Potenzialità degli insetti per l’impiego zootecnico: Enzo Moretto (direttore Esapolis), 9:45—Esperienze maturate al Centro ricerca ENEA della Trisaia nell’allevamento di Tenebrio molitor per la produzione di proteine: Ferdinando Baldacchino (ENEA Matera), 10:10—Fonti nutrizionali degli insetti e potenziale impiego in avicoltura: Antonella Dalle Zotte (Diparmento MAPS, Università di Padova), 10:30—Pausa, 11:00—Safe substrates for insects to feed food-producing animals: Nathan Meijer (Wageningen University, NL), 11:45— Analisi delle recenti indicazioni del Ministero della Salute per la produzione e utlizzo di farine derivate dagli insetti nella preparazione di alimenti per gli animali: Paolo Camerotto (referente per la Regione Veneto, Settore Alimenti per animali) 12:15— Propensione all’impiego di insetti in alimentazione animale ed umana: un’indagine esplorativa: Gabriele Baldan ( I.I.S. Duca degli Abruzzi, Pd) 12:30—Sostenibilità , innovazione, green economy: priorità dei PSR: Danilo Marandola (CREA—Rete Rurale Nazionale), 12:45—Discussione e chiusura convegno 13:00—Buffet

Partecipazione gratuita con preiscrizione tramite e-mail: info@insec7eedchick.org  Agli Agronomi iscritti all’Ordine dei Dotri Agronomi e Forestali che parteciperanno al convegno verrà riconosciuto 0,5 CFU

Fonte: coordinamento InsectFeedChick