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27 novembre 2015, all’incontro Argav-Wigwam si parlerà di nuovi calcoli per l’impronta idrica, della marcia pro clima, di bacari (e fast-food), nonché di cento eccellenze padovane

lets-write-something-writing-4545938-1024-768Domani, venerdì 27 novembre, verso le ore 19.00 , ci sarà il consueto appuntamento ARGAV al circolo di campagna Wigwam ad Arzerello di Piove di Sacco (Pd).

Avremo ospiti: Paolo Cacciari, ambientalista, per parlarci della marcia per il clima e del prossimo Cop21, Alessandro Manzardo, ricercatore al Centro Studi “L’uomo e l’ambiente” dell’Università di Padova, che parlerà delle ultime novità in materia di calcolo dell’impronta idrica (water food print) e gli scrittori Sandro Brandolisio, autore della serie “Quando a Venezia non c’erano i fast-food, ghe gera i bacari” e Adriano Smonker, autore del libro “Cento eccellenze padovane”.

Salvaguardia dell’ambiente/2. La cultura del fosso

(di Marina Meneguzzi, socio ARGAV) Durante l’ultimo incontro formativo ARGAV, tenutosi lo scorso 11 maggio al circolo di campagna Wigwam Arzerello di Piove di Sacco (Pd), abbiamo avuto l’occasione di conoscere un progetto molto interessante, il quaderno Wigwam “La cultura del fosso”, condotto dall’Istituto Wigwam di Studi e Ricerche (www.wigwam.it).

Il fosso, un “bene” da recuperare in campagna. A parlarcene sono stati Efrem Tassinato, presidente dell’Associazione Italiana dei Clubs Wigwam (nonché tesoriere Unaga) e Adriano Smonker, autore dei testi della pubblicazione, di seguito riportati. “Si tratta – racconta Smonker – di un progetto rivolto soprattutto ai ragazzi, ma non solo, e cerca di porsi come contributo alla soluzione del problema della generale caduta di attenzione nella corretta manutenzione dei fossi e più in generale della rete  idraulica. Il fosso, con tutte le sue componenti, rappresenta, infatti, una dimensione da recuperare in campagna: innanzi tutto come modello di regolazione delle acque, ma poi anche come sistema in grado di salvaguardare e incrementare la biodiversità del territorio. Il dissesto idrogeologico, gli allagamenti, le esondazioni che si sono verificate negli ultimi anni ed in particolare nel novembre 2010 in Veneto, indicano come l’attuale assetto del territorio, Laguna di Venezia compresa, sia il risultato di opere create dall’uomo: un sistema che però va continuamente tenuto sotto controllo e reso oggetto di adeguate manutenzioni pena il suo decadimento. Da un punto di vista ambientale, poi, il fosso manda un duplice messaggio: il primo è che l’acqua deve essere rispettata e deve avere garantiti i propri spazi, il secondo che i fossati sono importanti perché contribuiscono a creare un bel paesaggio rurale e a mantenere un ambiente culturale che si è sviluppato anche grazie ad essi”.

Nonno, mi racconti cosa sono i fossi? Per ragionare su questo tema è stato proposto ai ragazzi delle scuole medie del padovano di partecipare al concorso Wigwam “La cultura del fosso” con lo svolgimento di un tema che raccogliesse testimonianze e storie di vita sull’ambiente dei fossi. A vincere il concorso sono stati Giorgia Alfonsi e Riccardo Smaniotto, due ragazzi della scuola media di “Tiepolo” di Cartura che sono stati premiati lo scorso 16 maggio 2011 dalla Provincia di Padova assieme ai loro compagni di classe e ai loro professori. Ecco il video della premiazione:

Claudio Garbo, vicesindaco e assessore all'Ambiente di Due Carrare (Pd), portavoce rete Wigwam comuni per lo Sviluppo Solidale e Sostenibile

Amministrazioni locali essenziali per mantenere viva la cultura del fosso. Legato al alla pubblicazione e al concorso “La cultura del fosso”, anche il progetto SIS (Sicurezza idraulica per la Saccisica, territorio questo a sud-est di Padova da sempre “conteso” all’uomo dall’acqua) che l’Istituto Wigwam di Studi e Ricerche sta conducendo in collaborazione con la Provincia di Padova e i Comuni del Sud-Est padovano. A parlarcene, Claudio Garbo, portavoce della rete Wigwam dei Comuni per lo Sviluppo Solidale e Sostenibile, che ci porta l’esperienza in fatto di salvaguardia dei fossi fatta a Due Carrare, comune del padovano, dove Garbo è vicesindaco e assessore all’Ambiente.

Comune di Due Carrare, un esempio di “cultura del fosso” da seguire. “L’inziativa lanciata dall’associazione WIGWAM nell’ambito del progetto SIS, a cui aderisce anche il comune di Due Carrare – racconta Garbo -, conta attualmente circa 20 comuni aderenti e si prefigge, partendo dalle amministrazioni locali, la soluzione del problema della sicurezza idraulica dei territori anche in accordo con i Consorzi di Bonifica e tutti gli enti superiori”. “Per quanto riguarda il Comune di Due Carrare – continua Garbo – nel 2009 l’assessorato all’Ambiente ha effettuato la completa mappatura della rete terziaria di fossature, che nel nostro territorio si estende per ca 260 km. Obiettivo di tale studio, in parte finanziato con fondi della Provincia di Padova ed erogati attraverso il Consorzio di bonifica Bacchiglione, era l’inquadratura capillare di tutta la rete in questione e la costituzione di un archivio informatizzato da poter essere consultato nel tempo. Infine, l’elaborazione di una mappa delle eventuali criticità esistenti nel territorio”.

Fosso, elemento base di sviluppo e protezione ambientale. “Far circolare acqua di buona qualità nella rete dei fossi – afferma Garbo -, contribuisce a ottenere risultati di vivibilità elevati ed è anche per questo che l’assessorato all’Ambiente di Due Carrare continua ad impegnarsi per raggiungere l’ambito obiettivo di poter far circolare l’acqua corrente nel territorio. Negli ultimi 2 anni, con interventi mirati al ripristino, siamo arrivati a una copertura  di circa il 65% e alla costruzione di piccole opere idrauliche che possono garantire ex novo la circolazione dell’acqua corrente”. “Consideriamo il fosso come un elemento base dello sviluppo e della protezione dell’ambiente che ci circonda – conclude Garbo – e la cultura ad esso legata ci deve portare ad investire nella sua funzionalità per saper prevenire le gravi problematiche legate alle maggiori precipitazioni e ad una sempre più importante ed imprescindibile protezione ambientale. Per questo ci stiamo impegnando , anche attraverso le scuole e con un’adeguata informazione, ad una maggiore diffusione del valore che i fossi rivestono per l’intero equilibrio ambientale”.