
da sinistra, Arianna Frison, Silvia Girotto, Sara Migliorini, Rino Bernard, Valentina Tomezzoli, Andrea Barbetta
Nella Villa della Torre Allegrini a Fumane (Vr) il 24 luglio scorso sono stati eletti i sei vincitori veneti dell’Oscar Green di Coldiretti, scelti dalla giuria tra i cento che ambivano al premio, che riconosce i nuovi talenti dell’agricoltura, quelli più rivolti al sociale, innovativi e che puntano alla sostenibilità ambientale, valorizzando la tradizione per internazionalizzare l’impresa. Ecco di seguito i nomi dei vincitori.
Categoria campagna-amica, Rino Bernard Azienda Agricola La Giasena (BL). Non c’è frutto sulle Dolomiti che non diventi succo. Rino Bernard, nel piccolo paese alle pendici del Nevegal, raccoglie mirtilli, fragole, more, ribes, lamponi, uva spina e sambuco, li spreme, li pastorizza, li imbottiglia e li distribuisce con una rete di agenti e attraverso i distributori automatici. Tanti i turisti che dopo una scarpinata in montagna trovano in vetta una vending machine con le confezioni de “La Giasena”: una cosa sorprendente quanto originale l’idea di questo ragazzo che insieme a tanti altri della sua generazione regala ad un territorio difficile una nuova possibilità. La giuria ha sottolineato un particolare che rende speciale questa realtà: con il titolare lavorano anche dei collaboratori del Bangladesh integrati nel sistema e operativi nella filiera.
Categoria agri-you Sara Migliorini Società Agricola Rio (PD). E’ proprio vero che in campagna si cambia musica. Per Sara Migliorini è stato così e tra bellezze naturali, suoni spontanei e armonia del paesaggio prendere la nota giusta è più facile. Concerti e composizioni melodiche nell’orto biologico oppure in giardino stregano grandi e piccini coinvolgendoli in libere espressioni canore e sonore fino a diventare un’orchestra spontanea con animazione canti e balli che fanno dei visitatori una vera comunità. Sara è impegnata anche nel recupero di colture innovative come rose antiche ad uso alimentare, frumento antico, canapa e lino.
Categoria fare-rete Andrea Barbetta Melovita (PD). “Ma se il melograno cresce in tutto il mondo, perché non coltivarlo in Veneto?”. Per Andrea Barbetta, 27enne agronomo padovano, questa domanda è diventata un tarlo. Così, ragionando con gli amici che come lui si sono appassionati alla pianta, ha dato spinta ad un progetto che in poco tempo è diventato realtà. La prima ad essere catturata dall’idea è stata Elena Migliorini, tecnologa alimentare. A sua volta, Elena ha coinvolto il fratello Fabio, agricoltore, e ancora Silvia Friso, neolaureata in scienze della comunicazione, e Atena Margola, laureata in scienze agrarie e orientata al marketing. I cinque hanno tutti un ruolo ben definito nell’organigramma della startup MeloVita, che conta circa dieci ettari piantati tra le province di Padova e Vicenza, un laboratorio ospitato nell’acceleratore d’impresa H-Farm a Cà Tron di Roncade (TV) e già molte presenze nelle fiere di settore. L’idea di abbinare bontà e proprietà salutistiche per consumatori, grande distribuzione, industria farmaceutica e rete omeopatica li ha portati ad elaborare confezioni «ready to eat» a base di semi morbidi, con imballaggi ricavati dalla stessa buccia, ed ancora marmellate, succhi, puntando anche al primo miele.
Categoria Crea – Azienda agricola Luigi e Silvia Girotto (PD). Possiamo definirli “figli dei fiori”, non perché nostalgici degli anni ’70, ma perché esaltano le virtù floreali delle piante che coltivano attraverso una linea cosmetica che regala, oltre che una nuova giovinezza ai clienti, anche una seconda vita a rose, fiordalisi, gigli e iris. L’impegno dei due titolari è pure orientato valorizzazione della patata Americana di Anguillara, indimenticabile tubero della tradizione contadina veneta.
Categoria Impresa-2-terra per la Bottega Italiana di Castelfranco Veneto (TV). Arianna Frison è una dei tanti giovani produttori agricoli della marca trevigiana. Ha inaugurato insieme ad altri agricoltori una bottega italiana che si affaccia sulla piazza centrale del centro storico di Castelfranco. Oltre ad occuparsi di vendita tradizionale secondo i principi della filiera corta ha costruito un sito e-commerce per la vendita e commercializza i prodotti presso i punti vendita di campagna amica e negli agriturismi di Terranostra. L’obbiettivo è creare una piattaforma distributiva per mettere in rete tutti i prodotti delle aziende.
Categoria we-green Valentina Tomezzoli Società Agricola Tomsland S.S. (VR). L’amore per la natura e il riso hanno spinto Valentina, laureata al Politecnico di Milano in design, a dedicarsi all’azienda di famiglia, produttrice di Vialone Nano Igp biologico. L’attività iniziata dal papà aveva già un’impronta “eco-friendly”, ma con l’arrivo della nuova generazione gli spunti si sono moltiplicati. Un esempio: da un packaging multi-materico (carta e metallo) e multicolore, si è passati alle bottiglie di vetro riciclato e serigrafate a un unico colore, dove bontà, bellezza e sostenibilità si coniugano alla perfezione. Azienda con certificato di sostenibilità ambientale.
Giovani agricoltori, aumentati del 12 per cento. “Le classifiche europee sull’occupazione continuano ad evidenziare un Italia fanalino di coda con la crescita delle condizioni di povertà, una precarizzazione del lavoro affermata e la percentuale più alta di giovani che non lavorano. Eppure c’è un’altra Italia, reale e autentica, tenace e bella: quella dei neo agricoltori che investono in agricoltura che sono aumentati del 12%. Il cambiamento di tendenza viene proprio dal primario che sta esprimendo al sistema economico tutto il suo potenziale”, ha ricordato Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Veneto.
Necessarie politiche giovanili più coraggiose da parte di chi governa. “Tanto fermento imprenditoriale ha come riflesso anche la grande capacità di investimento del Programma di Sviluppo Rurale, tra i primi in Europa in termini di possibilità di spesa. Occorre saper leggere la spinta di modernità manifestata dagli under 40 perché gli strumenti a disposizione non sempre riescono a cogliere al meglio la propulsione all’intraprendenza. Nell’ultimo bando di primo insediamento, ad esempio, sono arrivate più di 500 domande ma sappiamo già che solo 300 saranno finanziate. Tra le 200 escluse ci sono sicuramente dei progetti d’avanguardia che non stanno dentro le griglie di valutazione perché sono business plan estremamente pionieri. Sollecitiamo l’Assessorato a non prendere solo atto ma ad impegnarsi verso politiche giovanili più coraggiose che prevedano altri metodi di intervento come l’accesso al credito, i fondi rotazione e il sostegno alle start up con aiuti alternativi“, ha aggiunto Alex Vantini, delegato regionale di Giovani Impresa.
Banca della Terra. Altra questione che sta a cuore ai dirigenti di Giovani Impresa è la Banca della Terra veneta. “Il capitale immobiliare è insostituibile per qualsiasi attività agricola, è ora di procedere con la prima gara di assegnazione dei molti ettari liberi controllati dai Comuni”.
Padovani gli sfidanti al premio nazionale. Il Veneto ora affida nelle mani di Andrea Barbetta e Sara Migliorini la sfida per una vittoria nazionale, il prossimo settembre a Roma.
Fonte: Servizio Stampa Coldiretti Veneto
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