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Il presidente Argav “portavoce” della Giuria al Concorso gastronomico regionale “Km zero raccomandato in cucina”

“La varietà e la concorrenza dei territori sono fattori di confronto ma anche di coesione”. La butta sorridendo sul politico, l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, che stasera, mercoledì 15 settembre,  parteciperà assieme ad altri sei consiglieri regionali di partiti diversi, ciascuno in rappresentanza di una provincia del Veneto (ci sarà anche il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato), al Concorso regionale “Km zero raccomandato in cucina”.

Km zero: una “filosofia” a carattere trasversale. L’iniziativa è organizzata da Coldiretti Veneto e dall’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia, ai piedi dei Colli Euganei, in provincia di Padova, locale antesignano dei “Ristoranti con menù a km zero”. “Sulla politica del km 0 – ha sottolineato Manzato – c’è stata assoluta trasversalità favorevole in Consiglio, che ha approvato la prima legge regionale d’Italia che valorizza i prodotti di vicinato, anche nella ristorazione collettiva. A Torreglia riproporremo questa trasversalità in una sfida tra territori diversi, ma tutti eccellenti. Io sarei perché tutti vincessero ex aequo, perché non essere eguali non significa che uno debba essere superiore ad un altro, ma il regolamento di gara non lo consente. Ecco, qui potrebbe tornare nuovamente utile la trasversalità della politica, anche se probabilmente si farà sentire la competizione tra politici…”.

“Km zero raccomandato in cucina” vedrà sfidarsi sette coppie, in rappresentanza delle sette province della Regione, ciascuna formata da un cuoco e un politico. Ogni coppia preparerà una portata tipica con prodotti di territorio nell’ambito di un nutrito e nutriente, ma soprattutto variegato e gustoso menù. A vincere sarà il piatto ritenuto più ecosostenibile, sintesi della tradizione veneta e della semplicità rurale. Il giudizio verrà espresso da una giuria, presieduta da Fabrizio Stelluto, presidente Argav, formata da giornalisti veneti (molti dei quali soci Argav), rappresentanti istituzionali e commensali. Oltre a fregiarsi del primo premio, il vincitore avrà diritto anche al giro d’onore con una Ford del 1929 alimentata ad energia solare.

Le coppie in garaBelluno: Ristorante alle Codole di Canale d’Agordo/Consigliere regionale Dario Bond; Padova: Antica Trattoria Ballotta di Torreglia/Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato; Rovigo: Trattoria alla Rosa di Adria/Consigliere regionale Graziano Azzalin; Treviso: Teatro dei Sapori di Castelfranco Veneto/Assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato; Verona: Ristorante Tregnago di Montecchia di Crosara/Consigliere regionale Davide Bendinelli; Vicenza: Al Pioppetto di Romano d’Ezzelino/Consigliere regionale Raffaele Grazia; Venezia: Ristorante Marco Polo di Mestre-Venezia/Consigliere regionale Pietrangelo Pettenò.

(fonte Regione Veneto)

Convegno Coldiretti Rovigo: i terreni agricoli non sono spazi vuoti da occupare

partecipanti al Convegno Coldiretti Rovigo "Crisi come guardare oltre"

Maggiori controlli in difesa dell’italianità dei prodotti, riposizionamento dell’impresa agricola nella filiera agroalimentare, l’opportunità per la Regione Veneto di partecipare o meno al capitale delle società di distribuzione agroalimentare, il connubio tra prodotti agroalimentari e turismo veneto: queste le tematiche toccate dal convegno di Coldiretti “Crisi, come guardare oltre”, che si è svolto il 3 febbraio scorso all’Interporto di Rovigo, e che ha mostrato come il settore primario, sfiancato dalla caduta libera dei prezzi alla produzione, abbia in realtà voglia e idee per continuare a “fare impresa”.

Le risorse devono ritornare a chi ha fatto dell’azienda agricola uno scopo di vita. Molti gli spunti offerti dai relatori, dal

Valentino Bosco, Presidente Coldiretti Rovigo

presidente di Coldiretti Rovigo, Valentino Bosco, all’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, da Pietro Sandali economista di Coldiretti nazionale, all’assessore provinciale Claudio Bellan, a Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto. «Non svendiamo la biodiversità del nostro territorio che è la potenzialità di fare imprenditoria – ha detto il presidente Valentino Bosco, ribadendo la contrarietà agli Ogm -. I terreni non sono spazi vuoti da occupare, dove chiunque può arrivare e costruire una discarica o un parco fotovoltaico, ma sono gli strumenti di lavoro degli imprenditori agricoli. Chiediamo alla politica di fare delle scelte. C’è il rischio del latifondismo – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Rovigo – perché chi ha liquidità investe in terreni e pur facendo un altro mestiere incassa i contributi Pac. Io credo che in un momento difficile come questo, le poche risorse debbano andare a chi dell’azienda agricola ha fatto uno scopo di vita. Perché – ha chiesto Bosco incassando l’applauso a scena aperta – la previdenza agricola deve essere pagata soltanto dagli agricoltori? Tutti quelli che possiedono un terreno dovrebbero almeno pagare un contributo di solidarietà».

Franco Manzato, Assessore Regione Veneto all'agricoltura

Vendita diretta dei prodotti nei Consorzi agrari. Trasparenza del mercato e nelle filiere, programmazioni di lungo respiro, attuazione concreta della “legge regionale km zero” sono alcuni degli altri temi toccati dal presidente, mentre il vicegovernatore Franco Manzato ha spostato l’attenzione sulla funzione del settore pubblico in agricoltura, ventilando l’ipotesi di investire direttamente nella vendita dei prodotti. «Il 60% delle presenze turistiche in Veneto – ha spiegato Manzato – è attratto dal nostro agroalimentare. In Regione stiamo discutendo la possibilità, secondo una proposta di Coldiretti, di coinvolgere i consorzi agrari come punti di vendita e promozione del sistema agroalimentare veneto collegandolo al turismo, sotto il marchio “Tra terra e cielo”, che ne garantisca l’origine. Il nostro turismo insieme ai nostri prodotti sono una formidabile “macchina da guerra”, che, diretta da una strategia della Regione, può far vendere i prodotti in Veneto e fuori. Sappiamo che il 75% dei consumatori sarebbe disposto a pagare di più un prodotto che fosse garantito come italiano, quindi c’è un grande potenziale di sviluppo per la nostra agricoltura». «Dobbiamo finire col “nanismo politico” – ha aggiunto – e intervenire con una politica aggressiva, che non sia solo contributi e finanziamenti, ma che ridisegni lo scenario dell’agricoltura del futuro». Quindi Manzato ha parlato del disciplinare del “latte veneto” e dei marchi di riconoscimento regionali; della sburocratizzazione con lo sportello unico e della necessità che i dirigenti regionali vadano nelle aziende per rendersi conto delle problematiche reali.

Una filiera tutta agricola e italiana. Pietro Sandali di Coldiretti nazionale ha ricordato lo stato di attuazione del progetto dell’organizzazione per una “filiera tutta agricola e tutta italiana”, che passa per la fusione col sistema cooperativo Unci, diventato Unci-Coldiretti, per la riorganizzazione della rete dei Consorzi agrari e per la “vendita diretta organizzata” (Vdo), composta da farmers market e aziende, che presto opereranno sotto un marchio di riconoscimento con la denominazione “Campagna Amica”. «Le intenzioni sono buone – ha affermato Giorgio Piazza, chiudendo il convegno – ma mi pare che l’agricoltura sia ancora un settore di risulta e quindi da rapinare liberamente, nel suo territorio, nelle aziende, nel valore dei prodotti, perché tanto è l’unico settore dove i prezzi sono fatti non da chi produce, ma da chi commercializza o trasforma. L’agricoltura deve diventare settore strategico anche nei fatti, perché produce sicurezza, qualità, identità storica e culturale. E questi – ha concluso il presidente di Coldiretti Veneto – sono valori per tutti i cittadini».

(fonte Coldiretti Rovigo)

In Veneto operativa la legge del Km Zero

Foto Coldiretti Veneto

Coldiretti Veneto, 12 gennaio 2010 – Dopo l’approvazione da parte del consiglio regionale del Veneto la legge regionale cosidetta del “km zero” è finalmente operativa in quanto compatibile con le norme comunitarie. Un particolare quest’ultimo che rendeva inefficace la norma seppur vigente. Infatti, il provvedimento originario prevedeva all’articolo 7 un parere positivo di compatibilità da parte della Commissione Europea in merito agli aiuti di stato e alla libera circolazione delle merci.

Superato questo impasse, grazie all’impegno di Coldiretti e dei funzionari della Regione, ora dopo la pubblicazione nel BUR la normativa sarà applicabile a tutti gli effetti autorizzando anche gli enti locali a promuovere l’orientamento del consumo dei prodotti di provenienza regionale in mense pubbliche, nella ristorazione collettiva e in tutti i supermercati.

Il testo innovativo introduce per la prima volta la definizione di “prodotti agricoli a km zero” individuando caratteristiche precise ed essenziali quali: stagionalità, sostenibilità ambientale, qualità organolettiche e legame con la tradizione culinaria veneta. Si tratta di un segno di grande responsabilità da parte del Governo del Veneto – commenta Giorgio Piazza presidente di Coldiretti – ricordo che ogni pasto percorre in media 1900 chilometri prima di giungere sulle tavole, per cui consumare prodotti locali aiuta la salute, le tasche e l’ambiente in quanto riduce le emissioni di gas ad effetto serra che provocano cambiamenti climatici.

foto ADN Kronos - menù Km 0 in ospedale ad Adria

Nel 2007 Coldiretti ha consegnato alla Regione Veneto 25 mila firme raccolte tra cittadini e consumatori. Nel 2008 il Consiglio regionale ha approvato la prima legge del genere unica in Italia, la numero 7 del 25 agosto. Nel 2010 le modifiche apportate al testo al fine di favorirne l’applicazione in quanto il documento originario prevedeva il consenso dellUnione Europea.
Sotto lo “slogan km zero” in tutto il Veneto sono operativi 100 mercatini agricoli, una mensa ospedaliera (la seconda d’Italia) ad Adria, un circuito di 30 ristoranti che adottano menù a breve distanza utilizzando le tipicità delle campagne limitrofe. Oltre 36000 pasti allanno nelle scuole dei comuni di Vittorio Veneto, Tombolo, Galliera Veneta, Rosolina e Porto Tolle sono realizzati con prodotti locali.