Con 332 produttori e 1.050 ettari di superficie dedicata alla nocicoltura, il Veneto è la prima regione in Italia per produzione di noci da frutto. Ma il comparto è minacciato da una nuova patologia, la Phitophthora. Il batterio-killer, che colpisce radici e colletto delle piante, è in grado di distruggere un intero impianto nell’arco di 2-3 anni, specie se veicolato da acqua di superficie e cattivo drenaggio. A risultarne colpiti sono in particolare i noceti di Treviso e quelli di Rovigo che, con le due relative organizzazioni di produttori (Il Noceto e Nogalba), rappresentano il ‘core business’ del fatturato veneto, pari a circa 15 milioni di euro.
Il progetto di ricerca. La Regione Veneto, insieme al CREA (Consiglio per la ricerca agricola e l’analisi dell’economia agraria), al Centro Nazionale Ricerche e all’Istituto di Biologia Agroalimentare e forestale, ha promosso e sta sostenendo un progetto di ricerca pluriennale, a vasto spettro, rivolto a selezionare le piante resistenti a tali avversità e ad individuare i fitotrattamenti più idonei per gli impianti già esistenti. Il progetto di ricerca, è stato condiviso anche dalle altre regioni interessate, approvato su scala nazionale dalla Commissione per le Politiche Agricole e gode del finanziamento ministeriale. Obiettivo del piano è selezionare porta-innesti resistenti alla Phitophthora e individuare i marcatori molecolari da impiegare in campo vivaistico per la selezione precoce di genotipi resistenti o tolleranti al nuovo agente patogeno, nonchè al già noto ‘mal d’inchiostro’ che colpisce in particolare il fusto. La Regione Veneto ha costituito uno specifico tavolo ortofrutticolo regionale insieme alle organizzazioni dei produttori per impostare un piano organico di ricerca, tutela e valorizzazione della nocicoltura.
Fonte: Servizio Stampa Regione Veneto
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