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Martedì 21 giugno 2011, a Legnaro (Pd) si parla della “roadmap 2050” per un’Europa più pulita

Pensare di ridurre l’inquinamento da CO2 del 95% entro il 2050 potrebbe sembrare un’impresa impossibile, invece è il serio obiettivo che l’Unione Europea si è posta attraverso una precisa roadmap che indica agli Stati membri l’attuazione di tutta una serie di misure di contenimento. Si parlerà di questo al seminario su “Clima/Energia” che Veneto Agricoltura, tramite il suo sportello Europe Direct Veneto, e in collaborazione con l’ARGAV (Associazione Regionale Giornalisti Agroambientali del Veneto e Trentino-Alto Adige) organizza martedì 21 giugno alle ore 10,00 a Legnaro (Pd).

Entro il 2030, obiettivo -45% emissioni gas effetto serra. La tappa intermedia di questa tabella di marcia europea anti inquinamento, fissata per il 2030, punta ad una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 45%, tutto questo con l’obiettivo di dar vita, a partire da subito, ad un’economia a basso tenore di carbonio e una maggiore efficienza energetica da attuare nei 27 Stati dell’Unione Europea. L’iniziativa di Veneto Agricoltura intende così mettere a fuoco due delle principali politiche su cui l’Unione Europea sta concentrando i propri sforzi, sia finanziari che di programmazione a lungo termine: quella della lotta ai cambiamenti climatici e quella energetica.

Le questioni sul tavolo. E’ evidente, infatti, che se si parla di questioni legate al clima e agli approvvigionamenti energetici, il 2050 è dietro l’angolo e dunque conviene avere fin da subito le idee chiare sul da farsi. Ma cosa l’Unione Europea propone di fare in concreto per combattere l’innalzamento delle temperature del globo terrestre e ridurre l’inquinamento? Quali fonti energetiche alternative e pulite potranno correre in soccorso agli Stati europei sempre più affamati di energia? Quale ruolo potranno svolgere le foreste e l’agricoltura in questo ambito? A queste e a molte altre domande cercheranno di rispondere gli esperti invitati al seminario di Veneto Agricoltura.

I partecipanti. Tra loro, innanzitutto Paolo Caridi, della Direzione Generale Clima della Commissione europea, che farà il punto sui negoziati internazionali sui cambiamenti climatici e la roadmap per un’economia a basse emissioni di carbonio nel 2050, e poi Matteo Fornara, direttore della Rappresentanza a Milano della stessa Commissione europea, che illustrerà le strategie europee per l’ambiente e le energie, partendo dal Piano europeo per l’efficienza energetica. Ad analizzare queste problematiche dal punto di vista locale e regionale saranno invece Giustino Mezzalira, di Veneto Agricoltura, che parlerà del rapporto tra agricoltura e cambiamenti climatici, Davide Pettenella, dell’Università di Padova, che affronterà lo stesso argomento dal punto di vista delle foreste, e Paolo Giandon, dell’ARPAV, che farà il punto sulla delicata questione riguardante il sequestro di carbonio nei suoli del Veneto.

Scaletta degli interventi. Ore 10,00, Renzo Michieletto – Europe Direct Veneto/Veneto Agricoltura-Ufficio Stampa Introduzione dei lavori Fabrizio Stelluto – Associazione Regionale Giornalisti Agroambientali del Veneto e Trentino-Alto Adige;
Ore 10,15 Matteo Fornara – Rappresentanza a Milano della Commissione europea, “Strategie europee per l’ambiente e le energie: lo stato dell’arte”. Ore 10,30 Paolo Caridi – Direzione Generale Clima della Commissione europea, “Negoziati internazionali sui cambiamenti climatici e Roadmap per un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050” (in collegamento). Ore 10,45  Giustino Mezzalira – Veneto Agricoltura, “Agricoltura e cambiamenti climatici tra adattamento e mitigazione”, Ore 11,00 Paolo Giandon – ARPAV, “Il sequestro di carbonio nei suoli del Veneto”. Ore 11,15 Davide Pettenella – Università di Padova, “Foreste e cambiamenti climatici tra adattamento e mitigazione”. Ore 11,30 Dibattito. Ore 12,00
Chiusura dei lavori.

(fonte Veneto Agricoltura/Europe Direct Veneto)

In Veneto operativa la legge del Km Zero

Foto Coldiretti Veneto

Coldiretti Veneto, 12 gennaio 2010 – Dopo l’approvazione da parte del consiglio regionale del Veneto la legge regionale cosidetta del “km zero” è finalmente operativa in quanto compatibile con le norme comunitarie. Un particolare quest’ultimo che rendeva inefficace la norma seppur vigente. Infatti, il provvedimento originario prevedeva all’articolo 7 un parere positivo di compatibilità da parte della Commissione Europea in merito agli aiuti di stato e alla libera circolazione delle merci.

Superato questo impasse, grazie all’impegno di Coldiretti e dei funzionari della Regione, ora dopo la pubblicazione nel BUR la normativa sarà applicabile a tutti gli effetti autorizzando anche gli enti locali a promuovere l’orientamento del consumo dei prodotti di provenienza regionale in mense pubbliche, nella ristorazione collettiva e in tutti i supermercati.

Il testo innovativo introduce per la prima volta la definizione di “prodotti agricoli a km zero” individuando caratteristiche precise ed essenziali quali: stagionalità, sostenibilità ambientale, qualità organolettiche e legame con la tradizione culinaria veneta. Si tratta di un segno di grande responsabilità da parte del Governo del Veneto – commenta Giorgio Piazza presidente di Coldiretti – ricordo che ogni pasto percorre in media 1900 chilometri prima di giungere sulle tavole, per cui consumare prodotti locali aiuta la salute, le tasche e l’ambiente in quanto riduce le emissioni di gas ad effetto serra che provocano cambiamenti climatici.

foto ADN Kronos - menù Km 0 in ospedale ad Adria

Nel 2007 Coldiretti ha consegnato alla Regione Veneto 25 mila firme raccolte tra cittadini e consumatori. Nel 2008 il Consiglio regionale ha approvato la prima legge del genere unica in Italia, la numero 7 del 25 agosto. Nel 2010 le modifiche apportate al testo al fine di favorirne l’applicazione in quanto il documento originario prevedeva il consenso dellUnione Europea.
Sotto lo “slogan km zero” in tutto il Veneto sono operativi 100 mercatini agricoli, una mensa ospedaliera (la seconda d’Italia) ad Adria, un circuito di 30 ristoranti che adottano menù a breve distanza utilizzando le tipicità delle campagne limitrofe. Oltre 36000 pasti allanno nelle scuole dei comuni di Vittorio Veneto, Tombolo, Galliera Veneta, Rosolina e Porto Tolle sono realizzati con prodotti locali.