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Manifestazione a Roma, “patto del riso” con il Ministro Martina

riso03Si sono dati appuntamento a Roma gli agricoltori provenienti dalle campagne delle principali regioni di produzione, tra cui Verona, per manifestare davanti al Ministero delle Politiche agricole portando con sè il vero riso italiano distribuito gratuitamente per farne conoscere la bontà e la genuinità.

L’impegno del ministro Martina. “La giusta battaglia per sostenere la produzione italiana di riso si sposta ora nell’Unione Europea dopo che il ministro Maurizio Martina ha dimostrato di condividere pienamente le richieste che abbiamo presentato”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al termine dell’incontro con il titolare del dicastero delle Politiche Agricole. “Il ministro –  ha precisato Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona che era presente Roma con i produttori di riso veronesi – è sceso tra i partecipanti alla manifestazione e ha detto che la situazione del settore è molto seria e che si impegnerà per ottenere la collaborazione di tutte le associazioni di categoria degli altri Paesi europei per cercare di portare avanti l’obbligo dell’etichettatura e la difesa della produzioni locali. Ci auguriamo che durante il semestre italiano di presidenza dell’Unione europea sarà possibile ottenere risultati anche in questo ambito”.

Alleanze con altri Paesi produttori europei. Il presidente Moncalvo ha apprezzato l’impegno per dare “una accelerazione delle procedure per la clausola di salvaguardia nell’ambito della presidenza del semestre italiano annunciato dal Ministro Martina” che in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, predisporrà  un documento tecnico sull’impatto delle importazioni a dazio zero entro la fine della prossima settimana che poi sarà presentato alla Commissione europea. ”Da parte nostra – ha sottolineato Moncalvo – siamo pronti a sostenere alleanze con le associazione degli agricoli dei Paesi Europei produttori di riso come Grecia, Francia, Bulgaria e Spagna per supportare le iniziative delle istituzioni. Dobbiamo lavorare a livello comunitario per l’applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate ma – ha aggiunto Moncalvo – a livello nazionale occorre introdurre l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza, dare pubblicità ai nomi delle industrie che utilizzano riso straniero e istituire un’unica borsa merci e la rivisitazione dell’attività dell’Ente Nazionale Risi.

Nel 2014 si è verificata in un solo anno una riduzione del 22 per cento per una riduzione di oltre 15mila ettari delle risaie destinate alla coltivazione di riso varietà indica che viene importata dalla Cambogia, a danno dei coltivatori italiani e a rischio della salute dei consumatori con un allarme sanitario alla settimana provocati dal prodotto asiatico. L’accordo Everything But Arms (Tutto tranne le armi)  che ha portato all’azzeramento dei dazi ha favorito – denuncia la Coldiretti – l’insediamento di multinazionali in Paesi meno avanzati dove hanno fatto incetta di terreni e si coltiva riso senza adeguate tutele del lavoro e con l’utilizzo di prodotti chimici vietati da decenni nelle campagne italiane ed europee.

Dallo sfruttamento in Asia alle speculazioni in Europa dove il riso indica lavorato cambogiano arriva in Italia  ad un prezzo riferito al grezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata, pari a circa la metà di quanto costa produrlo in Italia nel rispetto delle norme sulla salute,  sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti dei lavoratori, secondo il Dossier della Coldiretti.  “L’Italia – continua la Coldiretti – è  ancora il primo produttore europeo di riso su un territorio di 216mila ettari con un ruolo ambientale insostituibile e opportunità occupazionali ma la situazione sta precipitando e a rischio c’è il lavoro per oltre diecimila famiglie tra dipendenti ed imprenditori di lavoro nell’intera filiera”.

(Fonte: Coldiretti Verona)

Una Risposta

  1. […] ad esso legati iniziò anche la guerra dei dazi, un po’ come quella di questi giorni che vede coinvolti i risicoltori italiani vs le importazioni selvagge di riso da Myanmar e dalla Cambogia. Ma mentre l’Europa una decina di anni fa tolse i dazi dal riso proveniente dal resto del […]

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