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Disponibilità risorsa idrica in Veneto, continua la stagione dei meteo-record: marzo 2024 piovoso e straordinariamente caldo

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La stagione irrigua, iniziata in Veneto il 15 aprile, è caratterizzata nella sua prima fase da un’abbondanza di risorsa che non si registrava da anni: a preoccupare sono però le temperature sempre più alte. Le precipitazioni medie sono state superiori circa del 150% rispetto al valore atteso (media ultimi 30 anni). Anche la neve caduta sulla regione contribuisce ad accrescere l’abbondante diponibilità di risorsa idrica.

Complessivamente la temperatura media è stata più alta della media degli ultimi 30 anni di 1,3°C. Il dato di temperatura è sempre più importante e mantenendosi a questi livelli di anomalia, determinerà enormi problemi per le colture agricole e per la qualità della vita in città. A livello globale, il marzo 2024 è stato più caldo di 0,73°C rispetto alla media 1991-2020 o di 1,68°C rispetto alla media preindustriale 1850-1900. È stato il marzo più caldo mai registrato, prima del marzo 2016. Si tratta anche del decimo mese consecutivo (da giugno 2023) ad essere costantemente il più caldo della storia.

Nello specifico:

Risorse nivali. Il mese di marzo si è caratterizzato per temperature miti, soprattutto nella seconda decade con valori di due gradi sopra la media climatica dei trent’anni precedenti. Le nevicate, seppure intervallate da piogge che hanno contribuito ad inumidire la neve fresca,sono state abbondanti e diffuse tanto che sulle Dolomiti al 31 marzo l’anno idrologico in corso risulta essere il più abbondante di risorsa nivale degli ultimi 15 anni. L’equivalente in acqua della neve attualmente presente sulle montagne regionali al 2 aprile è di 310 Mm3 nel bacino del Piave chiuso a Soverzene, 205 Mm3 nel bacino del Cordevole e di 220 Mm3 nel bacino del Brenta (dati ARPAV).

Piovosità. In media in Regione sono caduti 163 mm di pioggia contro una media storica 1991 – 2020 di 63 mm. I mesi da gennaio a marzo hanno portato in positivo la quantità di precipitazioni occorse, sin ora, nel corso dell’anno idrologico (iniziato ad ottobre).

Acque sotterranee. Deficit in calo nell’area veronese ma con dinamica di ripresa meno sostenuta che nel resto della Regione. È un acquifero caratterizzato da grande inerzia che necessita di tempi lunghi. Per il resto, falde sui valori attesi per il periodo con conferma della dinamica di forte ricarica già in corso, nel mese precedente, legata alle abbondanti precipitazioni.

Anomalia di temperatura. Il mese di marzo si è chiuso con temperature medie superiori alla media storica su tutta la regione. Si deve prestare particolare attenzione al parametro temperatura, anche in condizioni di abbondanza di risorsa idrica, dal momento che inciderà fortemente sui fattori dell’evapotraspirazione e sull’alterazione dei cicli vegetativi indotti dalla possibile presenza di precoci temperature quasi estive.

L’indice S.P.E.I. contempla anche l’effetto della componente evapotraspirativa nel monitoraggio degli eventi siccitosi. Per questo è più «solido» nel descrivere la realtà rispetto all’indice SPI che contempla invece solo le precipitazioni. In questo senso si nota come l’effetto delle abbondanti precipitazioni da gennaio a marzo induca generalizzati segnali di normalità.

Fonte: Servizio stampa Anbi Veneto

11 maggio 2024, i soci Argav visitano il Parco delle cascate di Molina (VR), territorio dalla natura rigogliosa tra Lessinia e Valpolicella

Schermata 2024-05-03 alle 16.19.59Sabato 11 maggio p.v. i soci Argav visitano il Parco delle cascate di Molina, un’area protetta di circa 80.000 metri quadri compresa nel più ampio parco regionale dei Monti Lessini. Il parco (parcodellecascate.it) si trova a Fumane, vallata della Valpolicella e prende il nome dai mulini costruiti un tempo, vicino ai torrenti che sgorgano a monte del paese di Molina.

Programma. Ore 10.30 ritrovo all’ingresso del Parco via Bacilieri 1, Fumane (VR). Insieme alla guida del parco (Maurizio o Barbara), immersi in una natura rigogliosa, faremo il percorso che consentirà di vedere le 8 cascate presenti. Ore 13.00 ca. Pranzo in ristorante a Molina. Ore 14.30 Visita del borgo di Molina e della bottega artigianale Lana al pascolo, in cui la proprietaria Cristina Ferrarini ci parlerà di un esempio virtuoso di microfiliera sostenibile, che ha visto protagonista il recupero dell’allevamento della pecora Brogna. Visita dell”antico Mulino dei Veraghi (nostro cicerone, Agostino), uno degli ultimi mulini ancora in funzione esistenti nel borgo, restaurato utilizzando il più possibile pezzi originali, recuperati dai mulini ormai dismessi. Ore 17.30 ca. rientro.

Pfas in provincia di Vicenza, Padova e Verona, nell’area contaminata in 34 anni mortalità aumentata di 3.800 persone in più rispetto all’atteso

Premio Argav foto 3Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Comitato Mamme No Pfas (premio Argav 2021, nella foto in alto) la seguente comunicazione.

Nel 2013 in Veneto è stata scoperta una vasta contaminazione delle acque che ha interessato maggiormente i 30 comuni della cosiddetta “Area Rossa”, nelle province di Vicenza, Padova e Verona, dove le Pfas sono state rilevate in concentrazioni preoccupanti nelle acque superficiali, sotterranee e potabili, avvelenando circa 350.000 persone.

Mortalità: aumento per tutte le cause. Un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Health, ha rivelato l‘impatto devastante della contaminazione da sostanze per-fluoroalchiliche e poli-fluoroalchiliche (Pfas) sulla mortalità della popolazione che risiede nei comuni veneti più colpiti. La ricerca, condotta dal prof. Annibale Biggeri assieme al suo team dell’Università di Padova, in collaborazione con ricercatori dell’Istituto Tumori della Romagna, il Servizio Statistico dell’Istituto Superiore di Sanità e con il contributo di citizen science del gruppo Mamme NO Pfas, ha evidenziato un aumento della mortalità. Per l’esattezza, dal 1985 al 2018 si è registrato un eccesso di oltre 3800 morti rispetto all’atteso, una morte in più ogni 3 giorni. Per dare un’idea più concreta, è come se in questi 34 anni fosse scomparsa la popolazione totale di due comuni dell’Area Rossa: Orgiano (3000 abitanti) ed Asigliano (800 abitanti). Lo studio ha rivelato che, dal 1985 al 2018, si è verificato un aumento di deceprima volta, è stata dimostrata un’associazione causale tra l’esposizione alle Pfas e un rischio elevato di morte per malattie cardiovascolari

Tumori: i giovani sono i più colpiti. Tramite l’analisi delle diverse classi d’età, lo studio ha evidenziato un aumento del rischio di insorgenza di malattie tumorali al diminuire dell’età. La popolazione più giovane, esposta ai Pfas già durante l’infanzia, è quella che paga il prezzo più alto.

Mamme protette, figli avvelenati. Sorprendentemente, si è anche osservato un effetto protettivo nelle donne in età fertile. Questo fenomeno potrebbe essere attribuito al trasferimento, già ampiamente documentato in letteratura scientifica, delle Pfas dal sangue materno al feto durante la gravidanza e l’allattamento, e alla conseguente diminuzione di livelli di Pfas nelle madri.

Studio di coorte: nessuna scusa. Queste drammatiche evidenze scientifiche sottolineano che non esistono più scuse per ritardare ulteriormente l’avvio dello Studio di Coorte, deliberato dalla Regione del Veneto già nel 2016, ma mai iniziato. E no, il Piano di Sorveglianza Sanitaria non basta perché ha metodi e obiettivi diversi. In particolare lo Studio di Coorte è fondamentale in questo contesto per diverse ragioni tra cui l’analisi a lungo termine, l’identificazione dei fattori di rischio, il delineamento di informazioni per le politiche di salute pubblica. Pertanto, nonostante il Piano di Sorveglianza Sanitaria fornisca informazioni preziose sulla salute della popolazione esposta, lo Studio di Coorte è un complemento indispensabile per comprendere a fondo l’impatto della contaminazione da Pfas sulla salute umana.

Ci interfacceremo con tutti gli enti e le istituzioni preposte perché siano comprese la necessità e l’urgenza di questo Studio di Coorte di cui la popolazione colpita ha diritto! Questo nuovo studio conferma ulteriormente il livello di tossicità di queste sostanze, che ormai sono presenti ovunque, dall’aria, all’acqua, a quello che mangiamo. Pertanto sosteniamo con forza la necessità di bandire la produzione e l’utilizzo delle PFAS, come intera classe si sostanze, a livello globale. Per maggiori informazioni, si prega di consultare lo studio completo disponibile al seguente link: https://ehjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12940-024-01074-2

8 maggio 2024, alla Biblioteca La Vigna di Vicenza “Dialoghi su Mario Rigoni Stern”, scrittore sempre attento alla natura e all’ambiente

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In occasione della 95° Adunata Nazionale Alpini (10-12 maggio) che si terrà a Vicenza, mercoledì 8 maggio alle ore 17.30 la Biblioteca internazionale La Vigna (contra’ Porta S. Croce, 3) ospiterà l’incontro “Dialoghi su Mario Rigoni Stern”. Interverranno Raffaele Cavalli, vicepresidente de “La Vigna”, Gianbattista Rigoni Stern, figlio di Mario Rigoni Stern, Giovanni Kezich, antropologo e Beppe Cantele, direttore di Ronzani Editore.

Mario Rigoni Stern, sergente maggiore della 55° compagnia del battaglione Vestone, è uno dei maggiori narratori italiani del nostro Novecento. In alcune delle sue opere consegna alla memoria l’epopea e i sacrifici degli alpini nella Seconda Guerra Mondiale: Il Sergente nella neve, Quota Albania, Ritorno sul Don e L’ultima partita a carte. I suoi libri parlano di natura e di montagne da difendere, narrano della guerra e dei suoi orrori raccontandone i fatti senza enfasi perché «per farli comprendere, basta narrare i fatti esattamente come sono andati. L’orrore è nei fatti». Lo scrittore di Asiago non ha mai amato la retorica. Nel 1977, quando l’Amministrazione comunale di Vestone gli conferì la cittadinanza onoraria, Mario Rigoni Stern avrebbe voluto leggere un breve testo che si era preparato, ma per la commozione non arrivò neppure a metà «…sono stati loro, i miei compagni, a farmi muovere la mano per scrivere; la loro amicizia è stata un impegno a “far sapere a tutti”, per raccontare la loro storia a quelli che li aspettavano invano e perché il loro sacrificio diventi olocausto di pace tra tutti gli uomini». Durante l’incontro verranno approfonditi i temi che tanti lettori hanno scoperto e amato nei suoi libri: l’etica civile, la scrittura chiara, precisa ed evocativa, l’attenzione alla natura e all’ambiente, le guerre del Novecento, il coraggio di dire no e il senso della memoria. Ingresso libero, è gradita la registrazione: https://bit.ly/3WE05xx

Fonte: Biblioteca internazionale La Vigna

Nuovo hub Alì, sabato 11 maggio, a Granze di Camin (PD) conferenza/dibattito sulle ragioni del sì e del no

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“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”. E’ all’insegna di quanto disse Margareth Mead (1901-1978), antropologa statunitense pioniera degli studi di genere, la genesi della conferenza/dibattito in programma sabato 11 maggio p.v. dalle ore 17 alle 18 in piazzetta Beffagna a Granze di Camin (PD) sulle ragioni del sì e del no della possibile costruzione di un nuovo hub Alì nel Padovano.

Gli organizzatori dell’evento, il Comitato Cittadini Granze di Camin e Wigwam Presidio, invitano la cittadinanza a partecipare, e ribadiscono che non si possa continuare a cementificare i terreni agricoli, anche alla luce degli articoli della Costituzione italiana 41 (“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute alla salute, all’ambiente…” e 9 “La Repubblica italiana tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni…”.

Fonte: Comitato Cittadini Granze di Camin/Wigwam Presidio

Influenza aviaria nei bovini da latte negli Stati Uniti: cosa sappiamo

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A seguito della diffusione di un ceppo di influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) in alcuni allevamenti di bovini da latte degli Stati Uniti, il Laboratorio di referenza europeo (Eurl) per l’influenza aviaria presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezia (IZSVe) precisa che al momento non sono stati riportati casi nei bovini e nell’uomo in Italia e nella UE.

Negli USA la presenza di tanti allevamenti di bovini da latte di grandissime dimensioni con ampi parchi esterni rende più frequente e diretto il contatto tra avifauna selvatica e animali da allevamento. In passato, il virus aveva già dato origine a eventi di spillover dagli uccelli selvatici a mammiferi domestici (carnivori) allevati con ridotte misure di biosicurezza, come per esempio gli allevamenti di visoni da pelliccia. L’Eurl è in stretto contatto con le organizzazioni sanitarie internazionali e sta seguendo attentamente l’evolversi della situazione. Anche le autorità sanitarie nazionali, il Ministero della Salute e le Regioni, stanno monitorando la situazione per adottare eventuali misure di mitigazione del rischio.

Oltre che gli animali, il virus negli USA ha contagiato anche un operatore del settore lattiero-caseario che era venuto a contatto con i bovini infetti, causando una congiuntivite. Il caso rappresenta un evento eccezionale, infatti è la prima volta che un uomo viene infettato da un bovino con un virus dell’influenza aviaria HPAI e ciò potrebbe essere dovuto a una forte contaminazione ambientale e al mancato rispetto delle norme igieniche durante la mungitura. Non ci sono evidenze di trasmissione del virus per via aerogena. I ricercatori stanno cercando di capire le esatte dinamiche di diffusione di questo virus dai volatili ai bovini e tra i bovini. Non è chiaro infatti se i bovini degli allevamenti americani siano stati infettati da volatili selvatici o da altra fonte riconducibile ai tanti casi di HPAI nel pollame che hanno colpito e stanno tuttora colpendo gli Stati Uniti. Studi clinici e sperimentali sono previsti in USA e in Europa per chiarire questi aspetti. Il monitoraggio costante delle caratteristiche genetiche del virus e la condivisione delle sequenze all’interno della comunità scientifica permetteranno inoltre di individuare tempestivamente eventuali mutazioni pericolose. Sebbene siano stati identificati cambiamenti minori nella sequenza del virus identificato nell’uomo rispetto a quelle riscontrate nei bovini, entrambe le sequenze mantengono le caratteristiche genetiche tipiche dei virus aviari e per la maggior parte mancano di mutazioni che li renderebbero più adatti a infettare i mammiferi. Il genoma del virus trovato nell’uomo presentava una modifica (PB2 E627K) nota per essere associata all’adattamento virale ai mammiferi, che era già stata rilevata in precedenza in virus HPAI H5N1 e altri sottotipi di influenza aviaria (es. H7N9) identificati in persone e animali infetti ma senza aver mai acquisito la capacità di diffondersi tra le persone.

Il virus è stato rinvenuto anche in campioni di latte crudo proveniente dagli allevamenti coinvolti. A causa delle limitate informazioni disponibili sulla trasmissione del virus dell’HPAI nel latte crudo, la autorità americane hanno precisato che il consumo di latte pastorizzato o UHT rimane sicuro perché questi trattamenti sarebbero in grado di inattivare completamente il virus eventualmente presente. A titolo precauzionale, le stesse autorità hanno anche raccomandato all’industria lattiero-casearia americana di non produrre o vendere latte crudo o prodotti caseari a base di latte non pastorizzato provenienti da allevamenti bovini che mostrino sintomi di malattia.

Date le caratteristiche genetiche di questo ceppo, l’attuale rischio per la popolazione umana rimane basso. Il livello di rischio è maggiore per le categorie professionali più esposte, come veterinari e allevatori, che entrano in contatto con il bestiame. I virus HPAI attualmente in circolazione in tutto il mondo, appartenenti al cosiddetto clade 2.3.4.4.b, presentano delle caratteristiche che li rendono estremamente contagiosi e in grado di colpire specie molto diverse tra di loro e questo comporta un innalzamento del rischio di contagio per l’uomo, in particolare per le categorie che lavorano a stretto contatto con animali sensibili al virus. L’alto tasso di diffusione del virus fra volatili selvatici, domestici e mammiferi, ha segnato il passaggio dall’ambito della sanità animale a quello della salute pubblica. L’Eurl sta lavorando in sinergia con i servizi di prevenzione umana a tutela della salute pubblica, per studiare e prevenire possibili eventi di spillover, ed è impegnato nella ricerca e lo sviluppo di presidi vaccinali e terapeutici negli animali e nell’uomo. L’IZSVe inoltre è impegnato all’interno dell’Associazione degli Istituti Zooprofilattici nel progetto INF-ACT che punta ad aumentare le potenzialità di monitoraggio, previsione e le capacità diagnostiche e terapeutiche per un’efficace gestione di nuovi eventi pandemici generati da patogeni emergenti.

Report EFSA-ECDC-EURL. In un report congiunto pubblicato lo scorso 3 aprile, il Laboratorio di riferimento dell’Unione europea per l’influenza aviaria presso l’IZSVe (EURL), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) avvertono che il virus dell’influenza aviaria H5N1 HPAI continua a diffondersi nell’Ue e in altre parti del mondo, causando un’elevata mortalità tra gli uccelli selvatici e salti di specie nei mammiferi selvatici e domestici. Secondo il report, oltre alle caratteristiche intrinseche del virus e alla suscettibilità dell’ospite, i fattori che più stimolano la mutazione e l’adattamento del virus ai mammiferi e ne rendono più efficace la potenziale diffusione, sono l’ecologia delle specie ospiti, le attività umane come alcune pratiche agricole e lo sfruttamento irrazionale delle risorse naturali, nonché i cambiamenti climatici e ambientali. Tra le misure di mitigazione del rischio di introduzione e diffusione del virus vi sono il rafforzamento delle infrastrutture veterinarie, l’applicazione di misure di biosicurezza negli allevamenti e la riduzione del contatto della fauna selvatica con gli animali domestici.

Fonte: Servizio stampa IZSVe

Ambiente. In Veneto 7 milioni di euro per rottamare veicoli commerciali (fino a sei mezzi, contributi fino a 9.600 euro per ciascun veicolo), richieste entro il 14 giugno 2024

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La Giunta della regione Veneto ha approvato un nuovo bando per la concessione di contributi regionali destinati alla rottamazione di veicoli aziendali e la loro sostituzione con mezzi a basso impatto ambientale. L’iniziativa è finalizzata a incentivare le micro, piccole e medie imprese aventi sedi legale e operative in Veneto. L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto, da 2.000 a 9.600 euro, in rapporto alla tipologia di alimentazione ed emissioni del nuovo veicolo, ma anche alle dimensioni dell’impresa.

I criteri di assegnazione. “Il bando rientra tra le iniziative del nostro piano aria – prosegue l’assessore -, sviluppato in oltre settanta misure regionali, che stiamo gradatamente portando avanti. Per l’attuazione di questa specifica iniziativa, dedicata alle imprese, abbiamo messo a disposizione 7 milioni di euro”. La graduatoria delle domande sarà formulata in funzione del veicolo da sostituire (benzina o bifuel fino a Euro 4; diesel fino a Euro 5), della tipologia di impresa (micro, piccola, media) e anche della sede aziendale, in quanto ci sarà un punteggio premiale moltiplicato per 1,2 in caso di sede in comuni che abbiano adottato ordinanze per il miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi anni. Vi sarà la possibilità di rottamare fino a sei mezzi, tre veicoli per ciascuna linea di finanziamento (categorie N1 e M1).

Tutti i dettagli del bando si potranno trovare sul BUR. La presentazione delle manifestazioni di interesse potrà avvenire fino al 14 giugno 2024. Per ogni informazione è possibile scrivere all’indirizzo mail veicoli.commerciali@ven.camcom.it

Fonte: Servizio stampa Regione Veneto

30 aprile 2024, le federazioni provinciali italiane di Coldiretti contemporaneamente in assemblea per celebrare gli 80 anni di storia all’insegna del made in Italy e del motto “più reddito agli agricoltori e più trasparenza per i consumatori” 

ColdirettiMartedì 30 aprile p.v. sarà un giorno in cui tutte le 96 federazioni provinciali Coldiretti, da Nord a Sud d’Italia, riuniranno i soci agricoltori per celebrare gli 80 anni di storia dell’associazione per ribadire sull’intero territorio italiano l’ #orgogliocoldiretti, ricordando le grandi battaglie, i risultati ottenuti e tracciare il cammino per il futuro, a partire dalle priorità urgenti per il mondo agricolo e l’ autentico “made in Italy”. Saranno presenti tanti imprenditori agricoli di ogni età, tra i quali numerosi giovani e donne, impegnati ogni giorno in un settore chiave per l’economia regionale ma alle prese con non poche emergenze. In primo piano le tante battaglie di Coldiretti per difendere il reddito degli agricoltori, la riflessione e il dibattito sulle priorità urgenti per il mondo agricolo, le sfide in Europa e in Italia che attendono il settore primario.

L’ obiettivo principale è garantire il giusto reddito ai produttori e dignità per il loro lavoro. “Da oltre vent’anni ci battiamo per la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari- spiega Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto –  per garantire ai consumatori cibo genuino e autentico. Il vero ‘made in Italy’ alimentare lo facciamo noi con quella parte dell’agro-industria e della distribuzione che non si piega al prezzo più basso, ma valorizza con noi il lavoro di migliaia di imprenditori. Queste assemblee saranno occasione per rilanciare  l’abolizione del codice doganale, che consente a materie prime estere di diventare prodotti italiani e portare all’attenzione di tutti i soci le iniziative in corso che Coldiretti porta avanti per fermare le importazioni sleali e dare dignità al lavoro degli agricoltori”.

Fonte: Servizio stampa Coldiretti Veneto

Lutto in casa Argav, è mancato Vittorio Ingegneri

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Ieri, venerdì 26 aprile, è mancato all’affetto dei suoi cari Vittorio Ingegneri (88 anni), socio Argav di Noventa Padovana (PD).

Vittorio, nativo di Adria (RO), era stato tra i soci fondatori della cooperativa che gestiva “Quattro Ciacoe”, mensile nato nel 1982 che dava spazio ad articoli e rubriche scritte nei dialetti di tutto il Veneto e di cui è cessata la tiratura nel 2022 dopo quarant’anni di onorata attività. Il periodico era distribuito in tutto il Nordest e inviato alle associazioni di immigrati veneti in sud America, Australia e Sudafrica.

Autore di tredici libri di racconti e poesie in dialetto veneto, nel 2017 era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana per il suo impegno nella difesa e nella diffusione della cultura e delle tradizioni venete.

Le esequie si svolgeranno martedì 30 aprile alle ore 9.30 nella chiesa parrocchiale santi Pietro e Paolo di Noventa Padovana.

Il Direttivo e i Soci Argav esprimono sentite condoglianze alla famiglia di Vittorio Ingegneri
per la perdita di un valentissimo collega e caro amico.

27 e 28 aprile 2024, debutta “Go to Veneto”, primo evento di degustazione organizzato dal Coordinamento regionale Strade del vino

GoToVeneto_2_lowQuale modo migliore per scoprire i vini e le attrazioni dell’enoturismo in Veneto se non quello di percorrere le sue iconiche Strade? “Go To Veneto”, al suo debutto nel prossimo fine settimana, è la prima manifestazione interamente ideata e organizzata dal Coordinamento regionale delle Strade del vino e sapori del Veneto. Si tratta, dunque, di un tour on the road che va alla scoperta non solo di vini da degustare ma anche di zone geografiche da conoscere e di vitigni da esplorare, di patrimonio culturale e naturalistico da visitare.

Due tipologie di biglietto, acquistabile solo on line. La kermesse enogastronomici si svolgerà sabato 27 e domenica 28 aprile. Nella due giorni, una selezione di cantine e aziende agricole dei territori ricadenti nelle Strade del vino e dei sapori apriranno le porte al pubblico per far degustare i propri prodotti e per dare la possibilità di una visita guidata. Ci saranno due tipologie di biglietto (la singola giornata 20 euro; l’intero weekend 35). L’acquisto è possibile solo on line, attraverso il sito Eventbrite al link https://bit.ly/3xkdQH1.

Programma sabato 27 aprile. Strada del prosecco e vini dei colli Conegliano Valdobbiadene, cantine partecipanti: Andreola, Bacio delle Luna, Bival, Cal Monda, Drusian, Merotto Spazio-Enoteca, Somasòt, Villa Maria Spumanti. Strada del radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco, cantine partecipanti: Castello di Roncade, Vini Marocchesa, Azienda Agricola Ca’ Mauro, Terre Grosse. Strada del riso vialone nano Igp, aziende partecipanti: il BIO Associazione Antiche Contrade & Coop agricola Cà Magre Molino Novo, Azienda Agricola Riseria Baschirotto. Strada del vino Asolo Montello, cantine partecipanti: Soc. Agr. Colli Asolani, Az. Ghisolana, Az. Agricola Cirotto, Az. Agricola Villa di Maser. Strada del vino Lessini Durello, cantine partecipanti: Ca’ Rugate, Cantina di Gambellara. Strada del vino Soave, cantine partecipanti: Tenuta Coffele, Vicentini Agostino, Ca’ Rugate, Corte Mainente. Strada del vino Valpolicella, cantine partecipanti: Nepos Villae, Flatio, Tenute Fasoli Lorena, Mizzon.

Programma domenica 28 aprile. Strada del prosecco e vini dei colli Conegliano Valdobbiadene, cantine partecipanti: Bortolomiol, Cantina Fasol Menin, Col De Roer, Gli Allori, Il Colle, La Casa Vecchia, La Svolta, Toffoli. Strada del radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco, cantine partecipanti: Vini Marocchesa, Azienda Agricola Ca’ Mauro, Terre Grosse. Strada del riso vialone nano Igp, aziende partecipanti: Antica Riseria Ferron, Riseria Bragantini. Strada del vino Asolo Montello, cantine partecipanti: Soc. agr. Colli Asolani, Az. Ghisolana, Az. Agricola Rech Simone, Az. Agricola Cirotto, Az. Agricola Villa di Maser. Strada del vino Valpolicella, cantine partecipanti: Marco Cottini, La Dama, Corte Martini, Le Bignele, Ilatium Morini.

Promozione coordinata. “Go to Veneto è un evento che ho fortemente voluto e realizzato in collaborazione con la Regione – afferma il presidente regionale del Coordinamento e presidente della Strada del prosecco Isidoro Rebuli – e che contribuirà a stimolare e valorizzare la promozione sostenibile del paesaggio, della sua storia, delle sue tradizioni e naturalmente dei suoi prodotti tipici attraverso un’offerta turistica integrata, e per la prima volta, coordinata”.

Fonte: Servizio stampa Coordinamento regionale delle Strade del vino e dei prodotti tipici del Veneto