La stagione irrigua, iniziata in Veneto il 15 aprile, è caratterizzata nella sua prima fase da un’abbondanza di risorsa che non si registrava da anni: a preoccupare sono però le temperature sempre più alte. Le precipitazioni medie sono state superiori circa del 150% rispetto al valore atteso (media ultimi 30 anni). Anche la neve caduta sulla regione contribuisce ad accrescere l’abbondante diponibilità di risorsa idrica.
Complessivamente la temperatura media è stata più alta della media degli ultimi 30 anni di 1,3°C. Il dato di temperatura è sempre più importante e mantenendosi a questi livelli di anomalia, determinerà enormi problemi per le colture agricole e per la qualità della vita in città. A livello globale, il marzo 2024 è stato più caldo di 0,73°C rispetto alla media 1991-2020 o di 1,68°C rispetto alla media preindustriale 1850-1900. È stato il marzo più caldo mai registrato, prima del marzo 2016. Si tratta anche del decimo mese consecutivo (da giugno 2023) ad essere costantemente il più caldo della storia.
Nello specifico:
Risorse nivali. Il mese di marzo si è caratterizzato per temperature miti, soprattutto nella seconda decade con valori di due gradi sopra la media climatica dei trent’anni precedenti. Le nevicate, seppure intervallate da piogge che hanno contribuito ad inumidire la neve fresca,sono state abbondanti e diffuse tanto che sulle Dolomiti al 31 marzo l’anno idrologico in corso risulta essere il più abbondante di risorsa nivale degli ultimi 15 anni. L’equivalente in acqua della neve attualmente presente sulle montagne regionali al 2 aprile è di 310 Mm3 nel bacino del Piave chiuso a Soverzene, 205 Mm3 nel bacino del Cordevole e di 220 Mm3 nel bacino del Brenta (dati ARPAV).
Piovosità. In media in Regione sono caduti 163 mm di pioggia contro una media storica 1991 – 2020 di 63 mm. I mesi da gennaio a marzo hanno portato in positivo la quantità di precipitazioni occorse, sin ora, nel corso dell’anno idrologico (iniziato ad ottobre).
Acque sotterranee. Deficit in calo nell’area veronese ma con dinamica di ripresa meno sostenuta che nel resto della Regione. È un acquifero caratterizzato da grande inerzia che necessita di tempi lunghi. Per il resto, falde sui valori attesi per il periodo con conferma della dinamica di forte ricarica già in corso, nel mese precedente, legata alle abbondanti precipitazioni.
Anomalia di temperatura. Il mese di marzo si è chiuso con temperature medie superiori alla media storica su tutta la regione. Si deve prestare particolare attenzione al parametro temperatura, anche in condizioni di abbondanza di risorsa idrica, dal momento che inciderà fortemente sui fattori dell’evapotraspirazione e sull’alterazione dei cicli vegetativi indotti dalla possibile presenza di precoci temperature quasi estive.
L’indice S.P.E.I. contempla anche l’effetto della componente evapotraspirativa nel monitoraggio degli eventi siccitosi. Per questo è più «solido» nel descrivere la realtà rispetto all’indice SPI che contempla invece solo le precipitazioni. In questo senso si nota come l’effetto delle abbondanti precipitazioni da gennaio a marzo induca generalizzati segnali di normalità.
Fonte: Servizio stampa Anbi Veneto
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