Giovedì 23 marzo 2017 alle ore 17.30 alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza si tengono un convegno e una mostra di fotografie di metà dell’800 mai esposte finora inerenti al tema “Sulla via della seta in Cina“. La mostra sarà poi visitabile fino al 21 aprile 2017, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.
Un po’ di storia/1. Nel 1859, quando l’epidemia della “pebrina” stava già devastando da alcuni anni i raccolti di bozzoli dell’Europa mediterranea, partirono per la Cina due grosse spedizioni di setaioli italiani. Una era guidata da due notabili friulani, distintisi nei fatti del ’48, Gherardo Freschi e Giovan Battista Castellani, entrambi sericultori esperti, l’altra era nelle mani del lombardo Carlo Orio. L’obiettivo era di raccogliere, selezionare e portare in Europa un massiccio quantitativo di uova di bachi da seta (il “seme-bachi” nel gergo di allora). Si sperava così di poter almeno arginare, ricorrendo alle immense produzioni seriche della Cina, la “dominante malattia” in Europa e far ripartire in pieno la produzione nostrale.
Un po’ di storia/2. Castellani si recò nel cuore del più quotato distretto cinese per produzioni di qualità e vi risiedette per oltre sei settimane. Di questo esperimento, mai tentato in precedenza in Cina, Castellani tenne un accurato diario arricchito da decine e decine di annotazioni su pratiche, usi, abitudini, peculiarità della sericoltura locale oltreché sulle più frequenti infermità dei bachi e sui sistemi cinesi di prevenzione. Lo studio venne pubblicato al rientro, nel 1860, a Firenze con il titolo “Dell’allevamento dei bachi da seta in Cina, fatto ed osservato sui luoghi”, un testo di oltre 200 pagine con otto tavole incise di cui alcune ricavate da originali fotografici ripresi da Giacomo Caneva, padovano, uno dei maggiori fotografi italiani della metà dell’Ottocento che aveva partecipato alla spedizione.
Un po’ di storia/3. Una copia del testo di Castellani fu presentata e descritta nel 2012 al direttore del China National Silk Museum di Hangzhou, il Dr. Zhao Feng, che ne apprezzò immediatamente l’importanza. Si decise pertanto, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità – DISSGeA dell’Università di Padova, di procedere alla traduzione in inglese e in cinese del testo, sotto la supervisione del Prof. Claudio Zanier (Università di Pisa). Nel frattempo, per fortunata e straordinaria coincidenza, sono apparse sul mercato delle foto antiquarie, alcune decine di originali di Caneva fatte in quel suo viaggio in Cina, originali che si credevano ormai del tutto dispersi. Acquistate in buona parte da un collezionista trevigiano, Giuseppe Vanzella, sono state generosamente messe a disposizione per poter essere inserite nel volume che si andava pubblicando. Ora saranno presentate per la prima volta nella mostra a “La Vigna”, che accompagnerà la presentazione del volume del Castellani nella versione sino-inglese, presentata al pubblico italiano per la prima volta a Vicenza. Il tutto arricchito da un’esposizione di volumi sulla seta appartenenti al ricco patrimonio della Biblioteca.
Fonte: Biblioteca Internazionale La Vigna
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